venerdì, Aprile 19 2024

Le coppie felici condividono poche foto sui social
. Lo dice la scienza. Quasi tutte le coppie, se sono iscritte nei Social,
condividono alcuni momenti della loro vita, delle foto, delle dediche, dei
video, soprattutto in occasione di ricorrenze particolari. Ci sono, però,
delle coppie che vivono di fatto la loro relazione esclusivamente sul web.

Secondo alcuni ricercatori dell’Albright College, questo
comportamento è legato a ciò che si chiama Relationship-Contingent Self Esteem, che tradotto
significa “rapporto di autostima contingente” (RCSE).

Il motivo è da ricercare in una bassa autostima individuale, e può essere
più comune in persone che hanno difficoltà ad esprimere esteriormente i
propri sentimenti nella vita reale, o in persone che hanno un’importante
ansia sociale in generale.

“Coloro che hanno un alto livello di RCSE sentono il bisogno di mostrare
agli altri, ai loro partner e forse a loro stessi che il loro rapporto è
‘OK’ e che, quindi, sono OK”, afferma Gwendolyn Seidman, assistente di
psicologia alla Albright.

Al contrario,

le coppie felici non hanno un particolare bisogno di mostrarsi
continuamente sulle proprie bacheche virtuali

, perché sono impegnate a godere della compagnia dell’altro nella vita
reale, cioè offline… Fare e pubblicare foto di continuo, o scrivere
qualcosa sullo stato li distrarrebbe dal gustare il momento presente.

Love story sui social: amore vero?

Dopo aver intervistato più di 100 coppie, i ricercatori della Northwestern University hanno scoperto che coloro che
pubblicano spesso la loro love story sui social, in realtà sono
profondamente insicuri nella loro relazione. La loro tesi è che se una
coppia posta con continuità contenuti sulla loro storia d’amore, è
probabile che sia una manovra per convincere tutti gli altri di avere un
rapporto felice e sano, il che è davvero un modo per ingannare se stessi e
far credere di avere un rapporto felice e sano.


Quando il fidanzato o la fidanzata diventano un trofeo da mostrare

C’è poi un altro fenomeno: quello di mostrare la propria fidanzata o il
proprio fidanzato come dei trofei di cui vantarsi.

In questo caso, ostentare la bellezza dell’altro ci permette di sentirci
importanti, di essere invidiati.

Ci sono ragazzi o ragazze che hanno bisogno di sentirsi guardati con
ammirazione. Hanno bisogno di sapere che gli altri li apprezzano. Avere un
partner da mostrare, che sia di bell’aspetto, che abbia gusto nel vestire,
e un modo di porsi affascinante, aumenta la loro considerazione di sé.

Si rischia così di ridurre il proprio fidanzato o la propria fidanzata ad
un accessorio. Ne è una testimonianza la storia vera di una ragazza
“mostrata sui social” dal proprio fidanzato per essere invidiato dagli
amici, riportata nell’articolo:

Una fidanzata non è un trofeo.

I social, in questi due casi, non aiutano a vedere e valorizzare la
bellezza della persona: al contrario, spingono alla mercificazione di
affetti e sentimenti, nonché del corpo.

Se si sta vivendo una di queste dinamiche è importante innanzitutto capire
perché si arriva a vedere nei Social una sorta di riscatto dalla vita
reale, perché si fatica a relazionarsi fuori dal web, quali vuoti si stanno
colmando.

E parlando per chi ha un ruolo educativo, è bene promuovere una vera
educazione affettiva, anche partendo da questi comportamenti riscontrabili
nel mondo digitale.

È importante sensibilizzare sul pudore e la modestia e aiutare i ragazzi a
vedere che dietro ad ogni volto fotografato resta una persona in carne ed
ossa, che merita di essere scoperta e amata nella realtà.

Il rischio, altrimenti, è che i ragazzi finiscano per credere che vivere
significhi postare stories degne di like.

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