giovedì, Aprile 25 2024

Nei paesi segnati da un maggiore benessere economico, la tecnologia continua ad avanzare e ad entrare, sempre più velocemente, in tutti gli ambiti della vita in società: nel mondo del lavoro, del commercio e anche dell’istruzione.

Infatti, l’ingresso della tecnologia si è visto, soprattutto negli ultimi anni, anche nelle scuole, che hanno iniziato a servirsi di strumentazioni sempre più moderne.

Eppure, proprio in alcuni paesi dove l’uso della tecnologia nelle aule era ormai prassi consolidata, si stanno facendo dei passi indietro. 

È il caso, ad esempio, della Svezia, che per l’anno scolastico in corso ha preso la decisione di estromettere, nelle scuole frequentate dai bambini al di sotto dei sei anni, lavagne interattive, computer, tablet e altre piattaforme di questo genere.

Mentre la maggior parte del mondo continua a finanziare programmi di istruzione che prevedono l’uso di nuove e performanti tecnologie, può sembrare strana questa scelta controcorrente, può non essere compresa, subito. Perché un ritorno repentino a carta, penna e libri di testo, soprattutto per i più piccoli, che sono a tutti gli effetti dei “nativi digitali”?

La decisione è dovuta ad un calo dell’apprendimento

La decisione di rendere meno tecnologica la scuola in Svezia è stata motivata da un sostanziale e generalizzato calo dell’apprendimento. Si è visto che i bambini facevano più difficoltà ad imparare a leggere e a scrivere, a ricordare informazioni.

Qualcuno potrebbe pensare che il problema riguardi solo la Svezia, eppure si tratta di una tendenza che si registra in tutto il mondo. La differenza tra la Svezia e molti altri Paesi, forse, sta nella presa di coscienza del problema e nel coraggio di fare un passo indietro.

Alcuni dati

I bambini svedesi, secondo una ricerca denominata “Progress in International Reading Literacy Study”, che analizza l’abilità di lettura, hanno ottenuto un punteggio di 544, in calo rispetto ai dati precedenti dello studio, risalenti al 2016, che certificarono 555 punti. L’Italia ha ottenuto 537 punti, ben distanti dalla prima classificata, ovvero Singapore con 587 punti, ma comune meglio di Francia, Germania, Austria e Portogallo. Nel tentativo di aiutare i bambini a sviluppare al meglio le loro abilità, la Svezia ha dunque stabilito il ritorno al cartaceo, senza eccezioni, nell’età in cui queste abilità basilari iniziano a svilupparsi e ad essere acquisite con sicurezza dal bambino.

Cosa dicono gli esperti sulla digitalizzazione della scuola?

A stabilire le nuove regole in Svezia, la ministra per l’Istruzione, Carlotta Edholm. Occorre tenere presente che la digitalizzazione scolastica, per gli svedesi, era molto più avanzata che altrove, prevedendo già i tablet per gli studenti della scuola materna. A maggior ragione si è pensato ad un taglio netto, per proteggere i più piccoli in una fase delicata della loro crescita.

Non sono mancati, di fronte a questa presa di posizione del governo, pareri negativi, di esperti o critici che ritengono che, così facendo, la didattica risulterà noiosa per gli studenti, abituati a tablet, computer e cellulari nelle loro case e in altri ambienti che frequentano abitualmente. Si tratterebbe, dunque, di una scelta anacronistica, che non può portare i frutti sperati, considerato che il taglio avverrà solo a scuola, che verrà solo percepita “più noiosa”.

A difendere la ministra, però, l’istituto prestigioso Karolinska Institutet (università di medicina che seleziona il vincitore del premio Nobel). Secondo esponenti di questo Istituto “ci sono chiare prove scientifiche che gli strumenti digitali compromettono, piuttosto che migliorare, l’apprendimento”.

L’università, insomma, vede la Svezia come una pioniera, che dovrebbe essere presa da esempio e suscitare riflessioni sull’argomento in tutte le parti del mondo.

Alcuni studi sul legame tra tecnologia e sviluppo dei cinque sensi

Altri studi hanno dimostrato che i bambini hanno bisogno di comprendere la realtà attraverso tutti e cinque i sensi. Attività necessarie nei primissimi anni di vita sono ad esempio la manipolazione degli oggetti, la sperimentazione dei diversi materiali, la concentrazione sui diversi suoni ed odori.

Relegando il bambino davanti ad uno schermo – che gli permette di impegnare solo vista e udito – lo sviluppo degli altri sensi è limitato.

Le attività dei piccoli devono essere monitorate dai genitori, variegate e – appunto – stimolanti per tutti i cinque sensi. A questo proposito, ecco le linee guida dell’American Academy of Paediatrics (AAP):

  • Per i bambini di età inferiore ai 18 mesi, evitare l’uso di supporti dello schermo diversi dalla chat video. I genitori di bambini dai 18 ai 24 mesi di età che vogliono introdurre i media digitali dovrebbero scegliere una programmazione di alta qualità e guardarla con i loro figli per aiutarli a capire cosa stanno vedendo.
  • Per i bambini dai 2 ai 5 anni, limitare l’uso dello schermo a 1 ora al giorno di programmi di alta qualità. I genitori dovrebbero condividere la fruizione dei media con i bambini per aiutarli a capire ciò che stanno vedendo e applicarlo al mondo che li circonda.
  • Per i bambini di età pari o superiore a sei anni, porre limiti coerenti al tempo trascorso utilizzando i media e ai tipi di media e assicurarsi che i media non sostituiscano un sonno adeguato, attività fisica e altri comportamenti essenziali per la salute.
  • Per i bambini di ogni età: designare insieme momenti senza media, come la cena o la guida, nonché luoghi senza media a casa, come le camere da letto.
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