sabato, Giugno 10 2023

Colin Brady
è un animatore e regista americano che ha lavorato per compagnie importanti
del mondo dei cartoons come Pixar e Industrial Light & Magic. Fra i
suoi lavori si contano

Toy Story, Toy Story 2, A Bug’s Life, Men in Black II, Lemony Snicket’s
A Series of

Unfortunate Events
e tanti altri.


Lei ha lavorato per la Pixar, azienda che definisce “la qualità, una
parte centrale del proprio piano d’impresa (business plan)”.
Ci spiega quest’espressione?

Credo che la filosofia in Pixar, anche non lavorando più, sia rimasta la
stessa. Ciò che contraddistingue i loro prodotti è la meticolosità con cui
lavora l’intera squadra. Possono impiegare ingenti risorse economiche e di
tempo, sette o più anni, fino a quando non reputano che il prodotto
realizzato sia perfetto per mostrarlo al pubblico. La dimostrazione
concreta sta nel ritorno in termini economici, e non solo, della medesima
quantità di soldi investita. Altro aspetto peculiare è che chi dirige la
produzione di un film segue i consigli di tutta la squadra. Credo che il
loro segreto risieda proprio nella sinergia che instaurano tra l’ascolto
reciproco e il lavoro collettivo dell’intero team. Qui dimora la loro
forza.

A chi va il merito dell’esplosione di successo in Pixar?

Coloro che ricevono maggior prestigio sonoJohn Lasseter, Andrew Stanton,
Pete Docter, Bob Peterson, Jeff Pidgeon. Tutti nomi ben noti al pubblico.
Ci sono però tante altre persone, che lavorano sulla storia e sulla
realizzazione di un film, che restano quasi del tutto ignoti. Lo stesso
Steve Jobs merita tanta stima ma lui ha sempre detto: “Io prenderò più
riconoscimenti di quelli che merito”. Aggiungeva poi che la sua fama
permetteva a molte riviste e giornali di vendere tante copie anche solo se
c’era il suo volto in copertina. Tanta notorietà superava di gran lunga
l’operosa attività di coloro che sono dietro le quinte nella creazione di
un film. Steve Jobs era molto umile, perché con tali parole intendeva
mettere in risalto il lavoro eseguito da tutta la produzione. Un film, come Toy Story 2 è stato creato grazie all’idea di David Fenton, eppure
il suo nome è molto poco conosciuto. Si tratta di quelle figure che non
occupano i livelli di direzione, ma l’essenza di Pixar consiste proprio nel
dare voce a tutte le categorie professionali. Chiunque va ascoltato se ha
una buona idea, che può essere inserita nella costruzione di un film.
Generalmente sono gli stessi media che evidenziano esclusivamente l’operato
di quei pochi personaggi noti, quando invece c’è un ben più grande numero
di persone dietro a dei risultati così straordinari.


Come si lega la tendenza a promuovere i valori della famiglia nei film
con il loro enorme successo economico?

Questo genere di film è un ottimo investimento. E quest’aspetto mette
d’accordo anche i non credenti, i quali si convincono molto facilmente a
produrre film sulla famiglia. Anche chi si definisce “anti cristiano”,
reputa i film sulla famiglia un ottimo investimento. Negli Stati Uniti sta
tra l’altro crescendo l’interesse verso la creazione di film sulla fede.
Questa è una buona tendenza e tra l’altro genera un enorme successo
economico.


Perché pensa che sia diventata una tendenza creare film animati diretti
alla famiglia?

L’animazione parla a tante persone. È un modo più astratto ma anche più
facile per una persona identificarsi con una faccina sorridente, due punti
e un sorriso piuttosto che con un attore, che può piacere o no.
L’animazione si caratterizza per il suo appello universale. Inoltre con
tali prodotti è anche più facile creare materiale per marketing come
succede per il pasto del McDonald, “happy meal”, ogni volta dedicato a dei
personaggi specifici. Allora i film di animazione o anche i cartoni animati
hanno il pregio di rimanere impressi per una durata maggiore, che sia al
cinema o in televisione.


In The Incredibles, c’è un modello particolare di famiglia che
ha ispirato i creatori? E quali sono i valori portanti?

Ho parlato diverse volte con il direttore della produzione de “Gli
Incredibili”. Penso che nella vita le idee migliori vengano dalle proprie
vite quotidiane, vere e autentiche. Puoi trasmettere bene solo quello che
sai e vivi quotidianamente. L’esperienza di ogni persona nella famiglia è
trasmissibile e universale. Più una persona si basa sui propri ricordi o
sulle esperienze personali, inserendole nel film, maggiore è il risultato.
Così credo che abbia fatto Brad Bird ne “Gli Incredibili”, mettendo la sua
famiglia come modello d’ispirazione. L’estro va visto in prospettiva di
servizio agli altri; non lamentarsi ma offrirsi e mettersi a disposizione
della famiglia. Soprattutto dare se stessi quando i familiari non lo
richiedono.

Come mai ha scelto di lavorare in questo settore?

Non potevo non scegliere questo campo, era per me un bisogno necessario
perché è una passione che scorre nel mio sangue. A fine anni ’80 ha
iniziato a diffondersi la creazione di animazione attraverso il pc. Negli
anni precedenti, a scuola andavo molto bene nell’arte ma non ero pienamente
soddisfatto fin quando ho iniziato a lavorare nell’animazione col pc. Ero
fatto per quel settore ed è lui che ha scelto me.

Credits foto: “Mariana I. Arias” Univ Forum

Previous

Nostalgia accademica di una utopistica società aperta e libera grazie al Web

Next

“Bianca come il latte, rossa come il sangue” portata al cinema

Check Also