La figura del padre nella serialità televisiva
Miniserie su famiglie simpatiche ed esuberanti o su coraggiosi sacerdoti di
periferia, ma anche serials sulla malavita e a sfondo poliziesco,
oppure avvincenti trame di amore e di avventura. Insomma di fronte alla
televisione ormai c’è solo l’imbarazzo della scelta. Basta fare zapping e
si trova facilmente la storia che fa per noi. Stiamo parlando della fiction, il genere televisivo che ormai la fa da
padrone sui palinsesti televisivi.
Si potrebbe quasi parlare di una età dell’oro della fiction televisiva: sia
infatti che si tratti di piccoli format, come le mini-serie di due o
quattro puntate, sia di storie pensate per durare diverse stagioni
televisive, in tutti i casi continuano a riscuotere sempre un pienone di
ascolti e di successo in qualunque fascia oraria.
La globalizzazione e la diffusione di internet hanno moltiplicato inoltre
la loro influenza sociale così come la loro capacità di modellare abiti e
consuetudini, e di fare, come si dice ormai in gergo, moda e tendenza. Il
segreto di tutto questo successo è un cocktail ben assortito di tanti
ingredienti. Innanzitutto il modello narrativo, quello della serialità,
usato fin dall’antichità nella letteratura popolare e da numerosi scrittori
classici, che prende e suscita grande fascino sull’audience e offre in
pratica una infinita gamma di possibilità e combinazioni per lo sviluppo di
trame, personaggi e temi. Non va trascurato inoltre il livello qualitativo
molto elevato della produzione e del cast, che ormai non ha niente da
invidiare al cinema.
Il grande impatto e l’importanza crescente nella cultura popolare della
fiction hanno spinto la Pontificia Università della Santa Croce di Roma a
dedicare un convegno di due giorni al tema, le cui Atti si pubblicano nel
periodo natalizio –un bel regalo per addetti al lavoro- e di cui riportiamo
a seguire la Presentazione. Buona lettura!
PRESENTAZIONE ATTI UFFICIALI DEL CONVEGNO
“La figura del padre nella serialità televisiva” è il tema del convegno che
la Facoltà di Comunicazione della Pontificia Università della Santa Croce
ha organizzato a Roma il 22 e 23 aprile del 2013, i cui atti sono raccolti
in questo volume.
Dietro all’idea del convegno c’era la consapevolezza sia dell’influsso del
mezzo televisivo, sia dell’importanza che il padre ha nella struttura della
famiglia e dell’intera società. Partendo dalla figura del padre si voleva
riflettere su come persona, famiglia e società siano oggi rappresentate sul
piccolo schermo. Essendo però la televisione un campo troppo vasto, abbiamo
deciso di concentrare i nostri studi sulle miniserie o serie-tv, note in
Italia come fiction televisive che, secondo gli esperti, stanno vivendo in
questi anni una nuova età d’oro.
Sia che si tratti di piccoli format, come le miniserie in due puntate, sia
di palinsesti che durano varie stagioni, le serie televisive hanno
raggiunto negli ultimi anni un livello di qualità tecnica quasi
cinematografico. La globalizzazione e la diffusione di internet hanno
moltiplicato la loro influenza sociale e anche la loro capacità di creare e
modellare stili di vita, al punto che qualcuno ha indicato i loro autori
come “i grandi narratori del XXI secolo”. Il modello narrativo è quello
tipico della serialità, usato fin dall’antichità nella letteratura popolare
e da numerosi scrittori classici. L’uscita differita nel tempo dei vari
capitoli e delle varie puntate possiede un grande fascino e offre ampie
possibilità per lo sviluppo di trame, personaggi e temi. Ma può anche
generare meccanismi perversi che diminuiscono l’unità e l’identità
narrativa di questo tipo di prodotti d’intrattenimento, ormai fortemente
condizionati dalla pubblicità e dall’audience. Il convegno si è perciò
occupato dei pregi e dei limiti della serialità televisiva, soprattutto per
ciò che concerne la rappresentazione della famiglia e in particolare la
figura del padre.
Il volume si compone di due parti. Nella prima sono riportate le relazioni
principali secondo l’ordine in cui sono state pronunziate nel convegno,
rispettando così la logica originaria. Nella seconda parte sono 9
presentazione invece raccolte le comunicazioni ordinate secondo l’ordine
alfabetico degli autori. Abbiamo anche incluso come introduzione le parole
di benvenuto ai relatori e ai partecipanti al convegno pronunciate dal
rettore, Mons. Luis Romera.
La prima giornata del convegno è stata aperta da Alberto Nahum García,
dell’Università di Navarra, che ha definito il fenomeno della serialità,
individuando le cause del grande successo che attualmente riscuote la
fiction televisiva in base ad esempi molto eloquenti, tratti soprattutto
dall’ambito statunitense. Successivamente, Costanza Miriano, giornalista e
scrittrice, ha descritto i tratti salienti che contraddistinguono oggi la
figura del padre, per poi parlare delle caratteristiche che invece il padre
dovrebbe avere. Se il primo contributo si è concentrato per lo più sulla
fiction nordamericana, il terzo, del direttore della rivista “Fila Siete”
Alberto Fijo, si è occupato soprattutto delle fiction britanniche,
analizzando i concetti di tradizione e modernità e i modelli parentali in
tre serie inglesi di successo: Downton Abbey, Luther e The Hour.
La seconda giornata è stata dedicata dedicata alle cable series
statunitensi, al nordic noir scandinavo e anche ad alcune esperienze della
fiction italiana. Paolo Braga, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore,
ha affrontato il tema delle colpe dei padri in Mad Men, Breaking Bad e In Treatment. Poi, Juan José
García-Noblejas, dell’Università della Santa Croce, ci ha introdotto nel
“mondo” del detective Wallander, che ben descrive la crisi del welfare state svedese e la forte nostalgia della famiglia presente
in quella società. Infine Armando Fumagalli, dell’Università Cattolica del
Sacro Cuore, ha analizzato come si possa conciliare il conflitto drammatico
con una visione positiva della paternità, a partire da alcune esperienze di
produzione e di titoli di successo come Don Matteo,Ho sposato uno sbirro, Che Dio ci aiuti e i filmA Beautiful Mind, Billy Elliot e Il discorso del re.
Tra le comunicazioni ci sono degli studi trasversali, ad esempio sul
tramonto del padre come eroe e modello, oppure sui tipi di paternità oggi
in voga, ma nella maggior parte dei casi si tratta di approfondimenti su
una o al massimo tre serie tv, parecchie delle quali hanno trovato degli
spunti preziosi nelle relazioni del mattino, visto che si occupavano degli
stessi titoli. Così, oltre a quelle già menzionate, il lettore troverà in
queste pagine sostanziose analisi di miniserie come Emma,John Adams, The Kennedys, Father & Son oPadre Coraje, serie classiche come Brideshead Revisited o Little House on the Prairie, alcune tra le serie di lunga durata
più note degli ultimi anni come The Good Wife,The West Wing, Castle, Revolution,Game of Thrones, Sons of Anarchy,La familia P. Luche, The Gorge Lopez Show,Smallville, The Sopranos, The Walking Dead,Touch, ecc., e perfino il caso di una webserie, The Confession.
Ci auguriamo che la lettura possa risultare piacevole e allo stesso tempo
proficua.