domenica, Giugno 4 2023

Scegliere un film
2015, Edizioni San Paolo, Milano (prezzo 19.50 €, 278 pagine).

Non bisogna essere particolarmente esperti o appassionati di cinema per
constatare che sono davvero molti i film che ogni anno ci vengono
presentati nelle sale cinematografiche. E tanto più è vasta l’offerta,
tanto più, si sa, è difficile la scelta.

Può venire quindi da chiedersi: come si fa a scegliere un film? Quali film
sono davvero di qualità e quali, invece, pur senza essere di valore, hanno
successo perché supportati da un lavoro pubblicitario sistematico?

È per rispondere a queste domande che è nato il progetto di una serie di
volumi di recensioni cinematografiche, inaugurato nel 2004: “Scegliere un
film”, a cura di Armando Fumagalli – Ordinario di Semiotica presso
l’Università Cattolica del Sacro Cuore e direttore del Master universitario
di I livello in Scrittura e produzione per la fiction e il cinema- e
Raffaele Chiarulli – dottore di ricerca in Culture della comunicazione
presso la stessa Università di Milano-, in collaborazione numerosi esperti
e critici del settore. La collana mantiene la sua identità e funzione
nonostante il cambio di casa editrice, questo ultimo coi tipi della
editrice San Paolo.

Nel libro si trovano le recensioni dei principali film che hanno occupato
le sale cinematografiche nell’ultimo anno.

Assieme al titolo, al regista, ai nomi degli attori principali e alla
trama, i recensori offrono delle chiavi di lettura per valutare il film dal
punto di vista narrativo e antropologico. Delineano gli aspetti
problematici legati alla visione del film e indicano il tipo di pubblico
per cui quel film è adatto (adulti, ragazzi, bambini, tutti…)

Gli autori delle recensioni pongono anche delle stelline (da 1 a 5) per
indicare, in modo immediato, qual è il valore del film.

De gustibus disputandibus, si suole dire quando si parla di opere di
creazione artistica, raggiunta o presunta. Proprio perciò il gusto si può
condividere, orientare e anche educare.

Alcuni potrebbero pensare, infatti, che non esistano dei criteri
condivisibili per catalogare i film “di qualità” o che, anche se
esistessero, i gusti personali potrebbero influenzare le critiche. Ognuno
ha una propria sensibilità, un proprio carattere, una propria storia.

È chiaro che un film, in quanto opera d’arte, interpella ciascuno col suo
bagaglio interiore, unico e irripetibile: è naturale che in certa misura
entri in gioco la soggettività. Ed è chiaro che ciò che afferma chi fa una
recensione non è “legge” né si basa su necessità matematiche. È vero anche,
tuttavia, che in ogni ambito esistono dei parametri pressoché “oggettivi”
per distinguere i prodotti di qualità da quelli meramente commerciali, che
sono frutto di mode passeggere.

Gli autori delle recensioni in questione hanno messo in una certa misura da
parte i gusti personali. Ciò che accomuna loro, accanto alla
professionalità e all’esperienza nell’ambito dei media (acquisite in
qualità di sceneggiatori, story editors, ricercatori nel campo), è la loro
visione antropologica cristiana dell’uomo.

Senza togliere importanza al giudizio personale, Scegliere un film potrebbe
quindi presentarsi come un contributo particolarmente interessante e utile
per quanti volessero “affidarsi” a un “team di esperti” nel settore
dell’industria cinematografica e della serialità televisiva per decidere
con maggior cognizione di causa a quali pellicole dedicare il proprio tempo
e a quali, invece, non prestare particolare attenzione.

Previous

Un aiuto concreto al prossimo. Per cambiare il mondo. Giocando

Next

Valori e pubblicità: intervista ad Alfonso Méndiz Noguero

Check Also