venerdì, Settembre 29 2023

Rebecca sorride, nel guardare le due lavatrici che si trovano nel
seminterrato di casa. Si ricorda di quando i tre bambini erano piccoli e
quelle lavatrici lavoravano a pieno ritmo. Si ricorda anche di quante volte
il marito Jack era dovuto intervenire per cercare di ripararle, in mezzo
alla schiuma che usciva senza controllo dai loro oblò.

E’ questa una delle tante note di attenzione alle consuetudini familiari di
cui è costellato This Is Us un nuovo Family Drama di recente uscita. La serie si può
considerare atemporale, nel senso che non sviluppa la storia dei tre
fratelli e dei loro genitori in modo lineare, partendo dall’inizio, negli
anni ’80 per arrivare ai nostri giorni ma passa con disinvoltura dal
presente al passato proprio perché

ciò che conta è il singolo momento affettivo che si viene a creare

: sia esso il momento in cui i coniugi, dopo aver litigato, si riconciliano
o il saggio suggerimento che un fratello dà all’altro oppure perché iBig Three si ritrovano finalmente tutti assieme per Natale o al Thanksgiving. I salti temporali seguono in realtà una logica,
quella dell’omogeneità tematica perché ad ogni puntata, in modo implicito,
si segue un tema specifico che serve anche a sottolineare quanto
intrecciate siano le vite dei componenti di una famiglia: una decisione
presa nel passato finisce per ripercuotersi anche nel presente e il
ricordo, buono o cattivo di ciò che è accaduto, finisce per condizionare la
situazione presente.

In alcune puntate fa capolino anche la religione: il
piccolo Kevin, che ha appreso dalla madre che il Natale non è fatto solo di
regali ma che è un “affare che riguarda Gesù” si reca in un negozio di
articoli religiosi e fra tante statuine della Madonna e dei santi, chiede
alla commessa: “qual è quella che ti aiuta a pregare meglio?”. Bello anche
l’episodio del pompiere che ha raccolto il piccolo Randal abbandonato
davanti alla porta della caserma, un uomo buono, che va a confessarsi per
parlare del suo momento di crisi coniugale e chiede al sacerdote il
“miracolo” della loro riconciliazione. Si tratta, a dire il vero, di un
incapsulamento tematico che non ha un serio impatto nella struttura
narrativa; ciò che ha più rilevanza è la “religione dell’umano”, cioè di
quella saggezza sul buon comportamento che si esprime frequentemente con
frasi che non nascondono la loro solennità e che quasi a ogni puntata,
vengono pronunciate dai protagonisti. Il dottor K si rivolge all’affranto
Jack, dopo la morte del terzo gemello, per ricordargli che bisogna
trasformare un limone aspro in una limonata e gli suggerisce di adottare il
neonato di colore appena portato in ospedale. Lo stesso dottor K,
nell’incontrare Randal di dieci anni, gli fa notare che: “se da grande
troverai il modo di mostrare a qualcuno la stessa bontà che i tuoi hanno
avuto con te, questo sarà il più bel regalo che tu mi potrai fare”.

Non mancano comunque alcuni cedimenti alle mode correnti: fra i
protagonisti c’è anche un bisessuale, situazione che viene sfruttata per
lanciare frecciate contro l’omofobia; altri due di loro si concedono una
serata a base di marijuana, non senza aver chiarito, forse per
tranquillizzare il pubblico, che i medici hanno dichiarato che il consumo
di erba non produce alcun rischio di assuefazione.

Complessivamente la serie riesce a proporci con intensità molti momenti di
verità familiare anche se a volte non riesce a evitare né la facile
commozione né la somministrazione di pillole di filosofia di vita.

Lascia un po’ sconcertati l’impiego diffuso di categorie psicologiche per
la caratterizzazione dei vari personaggi: Kate sembra definita solo dal suo
complesso d sentirsi sovrappeso; Kevin è un uomo perennemente insicuro e
ossessionato dall’ansia di avere successo come attore, William è stato un
tossicodipendente, Jack ricorre spesso all’alcol e Randal si sente in
obbligo di adottare a tutti i costi un bambino per ricambiare il generoso
gesto che i genitori adottivi hanno compiuto nei suoi confronti. Perfino il
suo cercare di essere sempre di aiuto a tutti non è visto dalla moglie come
una virtù ma viene percepita come “un’ossessione per la perfezione”.

Non si tratta mai di personaggi propositivi che hanno individuato
l’obiettivo della loro vita e lo perseguono con tenacia ma sono solo
reattivi rispetto alle proprie pulsioni caratteriali e ai condizionamenti
ricevuti nell’infanzia.

Un giudizio critico

Il serial

valorizza tutti gli affetti familiari (fra coniugi, fra genitori e
figli, fra fratelli) evidenziandoli come le fonti a cui attingere per
una vita felice

. Dal punto di vista tecnico, sa costruire momenti di sincera commozione e
di intimo si colloquio anche se tende a stereotipare i protagonisti in
funzione delle loro peculiarità caratteriali.

Il serial è andato in onda su Fox Life da novembre 2016 ed ora è
disponibile sulla piattaforma Prime Video.

Fonte: Per gentile concessione del sito Familycinematv

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