lunedì, Dicembre 9 2024


“L’unità famigliare è la cellula intorno alla quale si è formato lo stato. […] Se non siamo di quelli che possono invocare la Trinità divina, potremo almeno invocare la trinità umana, e vedere questo triangolo ripetuto, come caratteristico, sempre e dappertutto nel mondo”.

Queste parole di G. K. Chesterton, riportate nel suo L’uomo eterno , sono emblematiche della visione che aveva sulla famiglia.

La profonda convinzione che la famiglia sia un’istituzione naturale, primordiale, immutabile e sacra, è stata alla base della lunghissima e prolifica attività dello scrittore inglese vissuto a cavallo tra il 19° e il 20° secolo.

Con l’ironia e la sagacia che lo caratterizzavano, egli ha sempre lottato, servendosi della sua penna, per difendere il legame unico e fecondo che fa di un uomo e una donna un soggetto nuovo e che ha in sé il potere di generare la vita.

Ma che valore hanno oggi i suoi scritti?

Un autore senza tempo, che sembra parlare proprio al nostro La dott.ssa Alla Kovalenko, laureata in Comunicazione Sociale della Chiesa, presso la Pontificia Università della Santa Croce, con il suo lavoro di ricerca intitolato Difesa della famiglia negli scritti giornalistici di G.K. Chesterton , ha indagato la capacità persuasiva di G. K. Chesterton e ha cercato di capire come e quanto potesse essere attuale anche ai nostri giorni: “Lo scopo principale dell’analisi degli articoli di G. K. Chesterton dedicati ai temi ‘matrimonio’, ‘famiglia’, ‘divorzio’ – spiega nella parte conclusiva del suo lavoro – era capire quali mezzi e criteri di persuasione venivano utilizzati dall’autore nei suoi scritti giornalistici. […] In secondo luogo, ci sembrava interessante studiare e capire la logica argomentativa dell’autore, per trovare, prendendo come modelli alcuni suoi articoli, delle possibili ‘chiavi’ di lettura, intellettuali e retoriche, con cui poter difendere la famiglia nei media, protagonisti dello spazio pubblico del nostro tempo”.

Ciò che la ricercatrice ha riscontrato è che le argomentazioni, le similitudini, gli esempi, i paradossi che l’autore inglese utilizzava per salvaguardare l’istituzione famigliare dal veleno dell’individualismo che dilagava nella società del suo tempo possono essere accattivanti ed efficaci anche se riproposti ai nostri giorni, in un momento in cui la famiglia attraversa una crisi molto profonda.

Le preoccupazioni di Chesterton

Chesterton si trovò, per tutta la vita, a confutare idee che percepiva nocive per la famiglia.

Ad esempio, in un’epoca in cui si iniziava a mostrare insofferenza per i legami – visti come dei lacci che soffocavano la libertà – Chesterton sosteneva che il voto matrimoniale non era un legame che doveva mantenere unito qualcosa che rischiava di dividersi: il giuramento, piuttosto, enfatizzava, innalzava, e sottolineava il desiderio di stare insieme.

In un’epoca in cui si premeva per la liberalizzazione del divorzio, al venir meno dei sentimenti, l’autore affermava che il matrimonio non si basava solo sui sentimenti, ma soprattutto sulla fedeltà e sulla responsabilità dei coniugi.

In un contesto dove si cercava di promuovere “l’amore libero”, inteso come “relazione senza vincoli”, Chesterton sosteneva con forza che l’amore vero non può essere anarchico, ma per sua stessa natura esige che ci siano certe regole.

Questi sono solo alcuni esempi ma sufficienti a suscitare una riflessione: quante critiche rivolte alla famiglia ai tempi di Chesterton sono presenti anche ai nostri giorni?

Quante volte percepiamo sfiducia verso il matrimonio, verso la possibilità concreta di prendere un impegno che duri tutta la vita?

Forse, i “nemici” della famiglia individuati dall’autore (ad esempioCapitalismo, Eugenetica, Industrialismo,Sentimentalismo, Incomprensione del senso della libertà, Mancanza della dimensione soprannaturale ecc.) non sono poi così distanti da noi.

L’unicità dello stile di Chesterton

La tesi si propone di analizzare soltanto gli scritti di tipo giornalistico di Chesterton, sebbene molti siano stati i generi di testo con cui si è cimentato nella sua carriera.

La ricercatrice rivela come lo scrittore, nell’affrontare le diverse tematiche, possedeva una rara abilità di costruire dei “frame” usando a suo favore le convinzioni degli avversari: ciò che a prima vista poteva sembrare punto di forza di chi aveva un’idea opposta alla sua, diventava invece il suo argomento forte. Ad esempio, se i sostenitori del divorzio dicevano che esso era inevitabile laddove “sorgessero incompatibilità”, l’autore sosteneva che proprio l’incompatibilità naturale tra uomini e donne era alla base dei rapporti duraturi.

Chesterton poi si distingue per la padronanza delle figure retoriche, che rendono senza dubbio il suo discorso bello, coinvolgente e convincente. Era in grado, inoltre, di usare “immagini” che formassero nella mente del lettore dei veri e propri quadri della realtà.

Il valore di questo lavoro di ricerca

Se ci chiedessimo dove risiede la forza comunicativa dell’aurore, la risposta della Kovalenko, contenuta nelle conclusioni della tesi, sarebbe: “L’impressione generale è che l’autore superi gli schemi conosciuti grazie alle sue capacità di abbinare in un modo totalmente organico tutti gli elementi di persuasione. I suoi argomenti non mancano mai di ethos e di pathos. Questa modalità conferisce alle strutture logiche un forte impatto comunicativo, unendole intrinsecamente agli aspetti psicologici ed emotivi (comunicativi). Non sarebbe quindi possibile individuare un unico fattore di persuasività: essa è infatti ottenuta dall’unione, dall’accostamento di vari elementi che si rafforzano vicendevolmente. Ogni elemento recupera e compensa le debolezze o incompletezze dell’altro”.

Per comprendere meglio tutto questo, vi invitiamo a leggere la ricerca, che ha sicuramente un grande valore formativo per chi opera nell’ambito della comunicazione e si trova a dover difendere la famiglia dai numerosi attacchi che riceve.

La tesi, sviscerando le argomentazioni di un autore che ha fatto la storia nel panorama del dibattito pubblico, offre innumerevoli spunti per dialogare in modo efficace, anche ai nostri giorni, su un tema tanto delicato e importante.

Se non abbiamo la stessa forza persuasiva e la stessa originalità di Chesterton, leggendo questo lavoro di ricerca, potremo fare nostre e prendere in prestito un po’ delle sue…

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