sabato, Giugno 10 2023

Lo scorso mese di Giugno, presso la Pontificia Università della Santa Croce
(Roma), è stata discussa una tesi di licenza dal titolo

L’educazione degli adolescenti all’uso consapevole dei mezzi digitali,

realizzata dalla ricercatrice ucraina Alla Kovalenko. Ne presentiamo qui
alcune delle tesi principali senza il corredo dei dati statistici che le
supportano, spesso offerte sul nostro portale con occasione di altre
ricerche di taglio più empirico, anche per non appesantire l’esposizione.

L’espansione globale diInternet e l’uso sempre più comune dei mezzi
digitali anche da parte dei bambini e adolescenti sono stati i “motori”
della ricerca. La particolarità principale dell’era digitale, al centro
dell’interesse di questo studio, è l’accessibilità smisurata a contenuti di
vario genere, che a sua volta implica la necessità di una maggior
attenzione alla loro qualità, e quindi lo studio sia degli effetti dei
nuovi mezzi sia della costituzione di regole per un uso corretto della
Rete.

La ricerca si è focalizzata principalmente sui giovani (bambini e
adolescenti), che hanno al giorno d’oggi le stesse possibilità degli adulti
di accesso ad informazioni di vario tipo. Proprio per questo è di rigore la
domanda su come proteggere i futuri membri della società dai contenuti poco
adatti – e a volte pericolosi – alla crescita personale. Lo studio si
discosta criticamente da una visione negativa, molto presente in alcuni
autori studiati, che giustamente denunciano alcune strategie di marketing e
di comunicazione usate nell’ambito digitale, ed esplora invece le
potenzialità sconfinate di Internet che stano segnando il contesto
educativo attuale. Internet, ricorda l’autrice alla stregua di altri
ricercatori di ambito pedagogico e sociale, può diventare un mezzo
vantaggioso per la formazione. Semplicemente perché la stessa causa che può
generare un impatto negativo della tecnologia, è e deve essere ancora di
più la causa del beneficio: proprio la persona umana, origine e
destinatario di ogni processo educativo. La crescita umana e sociale della
persona è il fine dell’educazione. Se si è veramente consapevoli di questo
, e non solo a livello di principi, Internet può diventare un alleato.

Partendo dunque dagli studi realizzati sull’impatto positivo e negativo
d’Internet e dei mezzi correlati, Kovalenko cerca di sintetizzare le idee
che combinano le migliori potenzialità della Rete con il benessere della
persona umana. La ricerca arriva alla conclusione che Internet ha un
considerevole impatto positivo sulla vita e sulla formazione della persona
umana. Basti pensare alla semplificazione e flessibilità della
comunicazione, all’accessibilità ai contenuti di vario tipo,
all’espressione creativa, all’economia del tempo e del denaro, ecc. Qui
però bisogna notare l’altro lato della medaglia: l’attuazione delle
implicazioni positive fortemente dipende dalla ragionevolezza dell’uso.
Così sono stati individuati due criteri principali per l’uso consapevole
dei mezzi digitali: qualità di tempo e qualità di contenuti, perché gli effetti negativi spesso
sono provocati proprio dall’uso sproporzionato dei mezzi digitali dal punto
di vista temporale o da una fruizione di contenuti che impoveriscono o
danneggiano la persona. Per questo, sostiene la ricercatrice, è
estremamente necessario che ogni utente stabilisca delle regole nell’uso
del tempo personale e faccia proprie connaturali criteri di analisi di
contenuti in Internet.

La particolarità della vita nell’era digitale consiste nel fatto che le
persone sono sempre collegate ad Internet attraverso gli smartphone e i
tablet. La maggior parte delle popolazioni del mondo ormai, servendosi di
questi strumenti, ha un accesso facilitato e istantaneo alle notifiche
delle reti sociali, alle chat con gli amici, all’e-mail e ad altre
applicazioni. In tale contesto il tempo personale non è più scandito dalle
regole e dagli usi sociali di una volta e occorre quindi una disciplina che
non è “mutuata” dal contesto sociale, deve essere una autodisciplina
appunto. Altrimenti Internet diventa facilmente causa di distrazioni, di
mancata attenzione alle persone che ci sono intorno e alle attività che
richiedono una attenzione esclusiva, come il lavoro professionale.

Nella ricerca non si è tralasciato uno dei temi più discussi negli ultimi
anni come i giochi digitali e il loro impatto. Ci sono studi particolari
sull’effetto formativo positivo dei giochi istruttivi, i cosiddetti “giochi
buoni”. I genitori devono essere consapevoli del fatto che anche questo
tipo di divertimento provoca facilmente dipendenza e genera un certo
disinteresse nella comunicazione e nella relazione con altre persone.
Sarebbe sbagliato non considerare che il mondo on-line è strettamente
legato alla vita fisica e ha un grande influsso in essa per il fatto che la
persona umana è una totalità che agisce, spesso contemporaneamente, on-line
e off-line.

Nel suo lavoro l’autrice ribadisce una conclusione che potrebbe sembrare
scontata o legata a principi valoriali assunti per partito preso, ma che è
avvallata dalle ricerche empiriche realizzate nel campo della
comunicazione, della psicologia e della sociologia:

Il ruolo dei genitori rimane fondamentale anche e soprattutto nell’era
digitale

, perché la famiglia è il luogo principale e primario della socializzazione
e dell’educazione, dove si acquisiscono le virtù e si impara a relazionarsi
con gli altri. Di fronte alle sfide riportate dai nuovi mezzi di
comunicazione, la solidità e centralità della famiglia emergono come una
necessità sempre maggiore. Si tratta dell’impegno continuo dei genitori nel
dedicare tempo e qualità al rapporto (attenzione, presenza piena ma non in
parallelo con strumenti elettronici come gli smartphone) con i propri
figli, costruendo rapporti di gerarchia educativa. È necessaria
l’autorevolezza dei genitori per la formazione profonda dei figli, che
riguarda la condotta non solo nella vita fisica, ma anche in quella
on-line. Senza l’esempio il “messaggio” dei padri sarà percepito dai figli
come un altro spam.

Questa ricerca sugli effetti e sulle possibili modalità di educazione dei
giovani all’uso consapevole diinternet mostra che, nell’ambito educativo,
esistono non soltanto le sfide “provocate” dalla logica del mondo digitale
ma anche quelle che rispondono a cause più profonde. Gli effetti negativi
dell’uso dei mezzi digitali sono molto legati alla rinuncia dei genitori di
essere veri e propri educatori, formatori dei figli nell’era digitale. A
questo proposto lo studio svolto propone alcune linee di azione e di
riflessione per i genitori:

a) visto che l’ambito on-line è il più popolare tra i giovani (le reti
sociali), i genitori devono conoscerlo bene (le regole della privacy, la
loro logica). Se è possibile, devono essere utenti professionali in prima
persona e consapevoli delle potenzialità dei social networks. Non si tratta
di controllare i figli, ma piuttosto di imparare per poter insegnare loro
attraverso il proprio esempio;

b) è possibile trovare piattaforme ed applicazioni formative e di svago da
proporre ai propri figli. Così si evita la visione fatalista e, attraverso
una visione critica, si cerca di utilizzare Internet come un mezzo in più
per la formazione;

c) le ricerche mostrano che Internet è diventato il luogo principale della
vita sociale dei giovani e l’unico spazio d’interazione. Le conseguenza di
questo tipo di atteggiamento sono varie, come la dipendenza, la chiusura
verso gli altri, la poca autonomia o la mancata fiducia in se stessi. Si
potrebbe evitare tale impatto con la presenza non invasiva ma partecipativa
e con l’interesse vivo dei genitori per la vita dei figli.

Riassumendo le tesi principali di questo studio, si potrebbe dire che
nell’era digitale, oltre alla presenza nella vita dei figli, è necessario
che i genitori possiedano conoscenze sulla Rete e che ne facciano un uso
virtuoso e competente. Così, avendo le capacità dell’uso e della
valutazione critica dei contenuti, conoscendo bene la logica del web, i
genitori possono accompagnare i figli nella navigazione, promuovere lo
studio di Internet e introdurli alle varie applicazioni con criterio. La
famiglia diventa in qualche modo un team di persone, dove avviene
l’educazione alle virtù e la promozione reciproca allo sviluppo umano,
intellettuale e morale.

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