lunedì, Maggio 29 2023

La solitudine può essere considerata una malattia: una malattia dello
spirito, quando non arriva ad intaccare addirittura la mente e il corpo. La
solitudine è, infatti, una delle cause principali di depressione.

A soffrire maggiormente di solitudine sono gli anziani: la mancanza di
salute e di energie, può portarli a vivere relegati ai margini di una
società che spesso corre troppo veloce per loro e che si dimentica quanto
essi avrebbero ancora da offrire.

Eppure, vi sono anziani che non accettano di vivere in disparte e che,
nonostante il vigore e l’entusiasmo della gioventù siano ormai venuti meno,
cercano di restare “al passo coi tempi”.

Lo dimostra ad esempio il fatto che molti di loro si sono aperti con
entusiasmo ad uno strumento innovativo come Internet, che certamente non fa
parte del loro background culturale.

Ecco alcuni dati…


Anziani e internet: essere connessi è possibile ad ogni età

Se è vero che ancora oggi la distanza tra giovani e anziani sull’utilizzo
di Internet rimane, è vero anche che il gap va diminuendosi di anno in
anno.

In Italia, ad esempio, come rivela il dodicesimo Rapporto Censis-Ucsi sulla
comunicazione – pubblicato a marzo 2015 –

vi è un incremento costante nell’uso di Internet e Social media nella
fascia di età compresa tra i 55 e i 74 anni.

Oggi in Italia sono

35 milioni gli utenti che navigano su Internet, il 50,3% degli italiani
sono iscritti a Facebook e di questi l’11% è formato da anziani

.

L’Associazione italiana di psicogeriatria (Aip) stima che circa un milione
e mezzo di anziani usa Facebook per tenersi in contatto con parenti e amici
e che, grazie agli stimoli della Rete, hanno minori disturbi di memoria e
mantengono il cervello più giovane (Si legga su questo

Boom di anziani sui social: ecco perché fa bene

).

A destare stupore sull’incremento dell’utilizzo di Internet sono anche i
dati che ci arrivano dagli USA, dove l’ascesa degli anziani sul web è
ancora più consistente: il 43% degli over 65 ormai usa i social network, quando
solo nel 2006 lo faceva appena l’1% di loro.



Quali sono i principali motivi per cui gli anziani si sono aperti
ai Social?

Uno
studio

condotto da due ricercatori della Penn sylvania State University ci svela
quali sono i principali motivi per cui in America gli anziani sono sbarcati
in massa sui Social e sarebbero:


  • la necessità di mantenere integre le pre-esistenti relazioni
    sociali;
  • la volontà di «costruire» nuovi rapporti
    (seppur virtuali);

  • la curiosità e il desiderio di «seguire» i percorsi di crescita di
    figli e nipoti.

Tutto questo li aiuterebbe a stare bene.

Ad evidenziare però come i Social favoriscano la salute degli anziani è un
altro studio, condotto da Shelia Cotten della Michigan State University e
pubblicato sul “Journal of Gerontology” dove si mostra la correlazione tra
l’utilizzo di Internet per socializzare e la minor probabilità di ammalarsi
di depressione: gli anziani che usano i social hanno il 30% in meno di
possibilità di cadere in depressione rispetto a chi non li usa (Si legga
Anziani e Social: un connubio da incentivare

).

Di certo ci sono dei rischi (la presenza di anziani in rete, fa scattare,
ad esempio, l’SOS truffe, come si legge nel primo articolo citato), ma
questi dati sono molto positivi nel complesso: ci confermano che, anche per
gli anziani, la vita è più bella se è condivisa e che, preso nelle giuste
dosi, Internet può esserci molto d’aiuto per vivere insieme e per sentirci
meno soli.

Comunicare: un bisogno innato nell’essere umano

Possono sembrarci dati sorprendenti, ma forse non lo sono poi neanche
troppo, se si considera che comunicare e avere degli amici sono bisogni
innati nell’essere umano.

Siamo naturalmente sociali e, citando Aristotele, “gli amici sono necessari
nella prosperità come nel bisogno, nella giovinezza come nella vecchiaia,
nella vita privata come nella vita pubblica. Gli amici sono il più grande
dei beni esterni, nessuno sceglierebbe di vivere senza amici, anche se
possedesse tutti gli altri beni”.

L’anziano, come il giovane e il bambino ha dunque bisogno di restare in
contatto con altre persone, di condividere la propria vita, i propri
interessi, le proprie paure.

E perché non farlo attraverso Internet?

Il sociologo Marshall McLuhan sosteneva che ogni mezzo di comunicazione è
un’estensione del nostro sistema fisico e nervoso e amplifica le nostre
potenzialità fisiche, intellettuali, sensoriali, cognitive e ci aiuta a
sviluppare la nostra socialità.

E negli ultimi decenni lo strumento che più di ogni altro potremmo
considerare “un’estensione di noi” – perché ci permette di comunicare e di
restare sempre connessi con gli altri – è senza dubbio Internet.

Sembra che anche molti anziani lo abbiano capito…

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