domenica, Giugno 4 2023

Bottom up technology 2

La domanda è ormai sempre più di attualità: in che modo e in quale misura i
figli insegnano ai propri genitori ad usare i nuovi media digitali?

Una delle possibili risposte a questo interrogativo lo possiamo trovare
nell’articolo scritto da Teresa Correa –

Bottom-Up Technology Transmission Within Families: Exploring How Youths
Influence Their Parents’ Digital Media Use With Dyadic Data

pubblicato sul “Journal of Communication”, n. 64 (2014) pp. 103–124 -nel
quale l’autrice analizza come
i giovani influenzano la conoscenza e
l’apprendimento dei mezzi di comunicazione digitale dei loro genitori e
quali fattori intervengono in questo processo.La ricerca è stata realizzata
a Santiago del Cile, città con un alto livello di diffusione della
tecnologia. I risultati dello studio possono comunque essere applicati
anche ad altri paesi con caratteristiche simili per quanto riguarda il
livello di penetrazione dei mezzi digitali.

Socializzazione e processi di apprendimento

Secondo l’autrice, il divario digitale può essere associato a vari fattori
come il sesso, l’età ed il livello socio-economico. Come è ben risaputo
infatti, e anche inevitabile in questa epoca di cambiamenti tecnologici, le
generazioni più giovani mostrano una grande familiarità e dimestichezza con
le nuove tecnologie, sicuramente maggiore rispetto a quella che manifestano
i loro genitori o i loro nonni, che apprendono le continue novità digitali
proprio grazie a figli e nipoti. Questo processo di apprendimento – che
parte dai giovani verso gli adulti – rende evidente il ruolo dei figli come
nuovi agenti di influenza nei processi di socializzazione, invertendo il
tradizionale modello. Questo cambiamento favorisce l’entrata di idee nuove
e fresche nelle famiglie, trasformando i ragazzi in veri e propri “opinion leaders nell’adozione de lle nuove
tecnologie da parte dei loro genitori.” Per quanto riguarda il sesso,
l’autrice segnala delle differenze sul livello di influenza che i giovani
esercitano sui loro genitori, essendo di norma i figli maschi più propensi
e disponibili ad insegnare ai genitori come utilizzare internet. A seconda
dello status socioeconomico, Correa evidenzia inoltre che i giovani con un
livello socioeconomico più basso possono agire come intermediari tra la
famiglia e l’ambiente esterno nell’uso delle nuove tecnologie.Tra le altre
differenze segnalate nell’articolo c’è il livello di autorità paterna. Come
risulta ovvio, quanto più è autoritaria e severa l’educazione dei genitori,
minore sarà l’influenza che i figli avranno su di loro nell’uso dei media
digitali. Diversamente, se genitori e figli hanno un’interazione quotidiana
maggiore tra di loro, quest’ultimi avranno più possibilità di trasmettere
la propria esperienza digitale, ed i genitori saranno maggiormente disposti
ad accogliere e fare proprie queste nuove idee.

La metodologia


La ricerca ha adottato una
metodologia mista, combinando insieme interviste approfondite
e questionari. Nella fase iniziale sono stati raccolti dati di tipo
qualitativo – con 28 interviste semistrutturate rivolte separatamente sia ai figli
sia ai loro genitori, tutti di differenti livelli socioeconomico, in modo
da rispecchiare proporzionalmente l’universo di riferimento. Nella seconda
fase è stato somministrato invece un questionario per genitori e figli –
251 questionari in tutto – sull’utilizzo delle tecnologie. I ragazzi –
tutti tra i 12 ed i 18 anni – e i loro rispettivi genitori, sono stati
selezionati in tre scuole di Santiago del Cile, dove è stato possibile
trovare i tre standard sociali più rappresentativi della popolazione.

Risultati

L’analisi quantitativa sull’influenza dei giovani sui loro genitori
nell’apprendimento dei media digitali, ha messo in evidenza che i figli
svolgono un ruolo centrale in tutte le tecnologie vagliate nello studio. Si
evidenzia inoltre che i bambini si sentono più influenti sul processo di
apprendimento dei loro genitori a seconda di come giudicano i loro stessi
genitori questa influenza. In generale, l’analisi dei risultati suggerisce
che esiste una linea di trasmissione dell’apprendimento tecnologico che va
in una direzione dal basso verso l’alto, senza tuttavia esagerare, poiché
le interviste rivelano che i genitori impararono anche per altre vie a
superare le loro mancanze e lacune tecnologiche.

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