giovedì, Giugno 1 2023

Tutti, famiglia, scuola, società, dobbiamo mettere il massimo impegno
affinché i minori non cadano nella trappola di un nuovo male, il grooming
e che la loro vita cambi per sempre. O finisca…

Sicuramente il termine grooming vi sarà noto, ma forse non sapete
in cosa esattamente consiste e come opera e come è possibile che un
minorenne possa denudarsi di fronte allo schermo di un computer o al suo
tablet prendendo la decisione più nefasta della sua vita.

Per comprendere meglio il fenomeno, possono essere utili alcuni dati
allarmanti di una recente ricerca realizzata per conto di una azienda di
sicurezza informatica – l’ ESET – che su un campione di 400 ragazzi, ha
evidenziato che ben

il 36% dei giovani, tra i 14 e 29 anni in America Latina, ha subito
almeno una molestia mentre navigava su Internet

.

Il grooming di minori su Internet è un fenomeno che potremmo
tradurre con il termine di “abbindolamento” o “adescamento” e che si usa
per descrivere le pratiche online di certi adulti -li definirei senza mezzi
termini criminali- per guadagnarsi la fiducia di un minorenne fingendo
empatia, comprensione e affetto, con fini di soddisfazione sessuale (come
ad esempio ottenere immagini del minore nudo). Pertanto è fortemente
relazionato con la pedofilia e la pornografia infantile su Internet. In
realtà il grooming è in molte occasioni l’anticamera dello
sfruttamento sessuale vero e proprio di bambini.

Ma come funziona? Ecco un esempio pratico. Immaginate che vostro figlio
navighi su Internet, su siti dedicati ai ragazzi. Nell’appartamento di
sopra, in quello di lato o nel palazzo di fronte, a due passi da voi
insomma, oppure in un’altra città, un ciber-delinquente esplora il numero
IP assegnatovi per la connessione a Internet e deduce facilmente se al pc
in quel momento ci sia un minorenne. Immediatamente lo contatta, attuando
una tattica di adescamento che descriviamo nei seguenti quattro passi:

  1. Aggancio:
    l’adescatore inizia a fare delle piccole e apparentemente innocue
    domande al minore, al fine di conoscerlo meglio. Il predatore cerca di
    ottenere in questo modo la fiducia dal bambino.
  2. Fidelizzazione
    : il pedofilo cerca in tutti i modi che il bambino gli si affezioni,
    per non perdere il suo contatto, ad esempio con complimenti e promesse
    di regalo.
  3. Seduzione
    : dopo essere stato a lungo lusingato, ora il bambino si sentirà in
    debito e facilmente acconsentirà alle richieste del criminale. Questo è
    il momento di maggior criticità e pericolo: il pedofilo chiede al
    minore di denudarsi e di fare atti osceni; il minorenne acconsente,
    innocentemente, pensando che è solo un gioco, mentre il ciber predatore
    cattura tutto in immagini e video.
  1. Ricatto
    : a questo punto, avendo tutte le informazioni che richiedeva,
    l’adescatore inizierà a ricattare e ad estorcere il minore, chiedendo
    altri atti osceni per non divulgare le sue foto su Internet.

Ora, cari genitori, chiudete gli occhi un secondo e pensate a vostro figlio
nudo su Internet. Ricordate il caso di Amanda Todd, la cui vita si spense a
causa di una situazione terribile e imbarazzante come questa? Che cosa
possiamo fare allora per aiutarli? Ci sono vari aspetti che dobbiamo tenere
in conto e possiamo inculcare bene nella testa dei nostri figli:


Non condividere mai immagini o informazioni compromettenti con nessuno

.


Non cedere mai ai ricatti di nessuno. Indugiare aumenta solo la
posizione di forza del delinquente

.

Chiedere subito aiuto ai familiari ed alle autorità
.


Tenere in conto che l’intimità e la propria privacy non sono
negoziabili

. Il rispetto per il nostro corpo comincia proprio da noi stessi.

Prevedere sempre delle azioni preventive
. Facciamo in modo che i nostri bambini facciano uso sicuro, responsabile e
costruttivo di Internet.

Juan Camilo Díaz B.

Profesor Instituto de la Familia – Universidad de La Sabana – Colombia

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