venerdì, Aprile 19 2024

Una delle piazze più grandi di Roma, quella di San Giovanni,
stracolma di famiglie a Giugno per il Family Day, con centinaia di migliaia
di genitori che urlavano slogan come “Difendiamo i nostri figli” e “Stop al
gender nelle scuole”. Centinaia di migliaia di persone in piazza. Ma non
solo. Continui appelli su internet, blog e social network di tanti genitori
scioccati e spaventati di fronte allo scenario di uno Stato che inserisce

il gender direttamente nelle strategie di lungo termine per
l’istruzione italiana

.

Questa

è la situazione, la fotografia di una situazione difficile e confusa
che si è andata via via sempre

pi

ù complicando negli ultimi mesi in Italia, fino a portare sulle
barricate tantissimi genitori esasperati per non dire furiosi sulla
nuova riforma della scuola italiana che prevede,

pi

ù o meno subdolamente, l’introduzione della teoria gender sui banchi di
scuola.


Complice di tutto questo anche una cattiva – e spesso fuorviante –
informazione, che ad arte in questi mesi ha diviso e spaccato
l’opinione pubblica. Ora con l’apertura delle scuole e l’inizio del
nuovo anno scolastico, le paure e le polemiche degli ultimi mesi
riprendono di nuovo il sopravvento.

Uno dei problemi maggiori,

è il forte disorientamento dei genitori, che oltre a scendere in piazza
come nel caso di Roma o a fare forti rimostranze nei confronti di
presidi e insegnanti come sta succedendo in tutta Italia, non sanno
cosa altro fare. Stesso discorso anche per gli insegnanti, stretti tra
la paura di essere additati come nemici della libert

à e dei diritti umani per il non voler divulgare contenuti gender nelle
loro lezioni e la ribellione della loro coscienza.

In loro aiuto p

uò arrivare SOS Ragazzi
una associazione che da quasi venti anni si batte per la difesa della
famiglia e per i diritti delle nuove generazioni.

Quello che SOS Ragazzi propone

è un quasi un vademecum di sopravvivenza per genitori e professori alla
prese con le insidie della scuola italiana e della teoria gender. E
allora ecco alcune di queste pillole che vengono proposte per aiutare
genitori e professori in difficolt

à. Per i genitori:

– prima di tutto parlate continuamente con i vostri figli e di quello che
fanno in classe. Controllate gli avvisi della scuola, il materiale
didattico proposto e i compiti assegnati;

– sfruttate tutti quei canali che la scuola offre per partecipare alla
vita dell’istituto, come il Consiglio di classe, il Comitato genitori,
l’elezione dei rappresentanti, le riunioni dei genitori. Fate attenzione al
linguaggio usato in questi contesti e ad alcune parole chiavi come
“educazione all’identità di genere” o “educazione alle differenze” o ancora
“lotta agli stereotipi di genere e alle discriminazione”, dietro le quali
si celano spesso contenuti che si rifanno alla teoria gender;

– ma quello che

è più importante, siate per i vostri figli un esempio, una
dimostrazione vivente della bellezza della diversit

à e della complementarietà tra uomo e donna.

Per i professori invece, ecco qualche altro consiglio utile:

– rimanete in costante contatto con i genitori e informateli subito
qualora la scuola decida di attivare corsi a sfondo gender;

– state sempre allerta, soprattutto nelle riunioni del collegio dei
docenti, ai corsi e alle iniziative extracurriculari. Se vi sembra che
qualcosa non quadri, fate domande e chiedete chiarimenti;

– se il collegio dei docenti approva incontri e visite a sfondo gender,
fate in modo di essere tra gli insegnanti accompagnatori e cercate di
prendere nota degli aspetti critici e dove possibile registrate gli
incontri, anche con un semplice telefonino. SOS Ragazzi vi darà una mano su
come comportarvi;

– riprendete l’argomento di eventuali visite a sfondo gender in classe
con serenità, sconfessando i contenuti proposti a partire dai dati della
realtà, sulla diversità tra maschi e femmine ad esempio, cui i ragazzi sono
molto sensibili.

Certo si tratta di piccoli consigli, che possono per

ò essere utili in situazioni difficili e particolarmente delicate come
la questione dell’introduzione di contenuti gender sui banchi di
scuola. Consigli validi anche per i genitori della Spagna, del Messico,
degi Stati Uniti, del Cile, della Colombia, insomma per tutti i paesi
dove la scuola si sente sotto attacco e la famiglia vuole difendersi
dalla “colonizzazione ideologica” del gender.

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