sabato, Giugno 10 2023

I moderni palinsesti di tv e radio o la continua e sempre aggiornata
offerta del web, tanto per citare solo i media più diffusi, ci consentono
ormai un’ampia possibilità di scelta di contenuti, a seconda dei gusti e
delle esigenze personali, certamente maggiore rispetto ai decenni scorsi.

Ma a questa libertà di selezione e visione dei programmi, non corrisponde
sempre un’adeguata qualità dei contenuti proposti dai media. Una delle
domande più frequenti infatti che arrivano alla nostra redazione di Familyandmedia – da associazioni e forum di settore, ma anche da
semplici utenti – è come incidere nel miglioramento della qualità o se
dobbiamo per forza rassegnarci ad un ascolto passivo, inerte e a volte
dannoso, soprattutto per bambini e adolescenti.

Per approfondire l’argomento e trovare delle risposte a questo
interrogativo, abbiamo incontrato la Dott.ssa Gabriela Delgado, responsabile dello sviluppo e
della comunicazione di

A Favor de lo Mejor

,
un’associazione messicana che da anni lavora per migliorare la qualità dei
contenuti dei mezzi di comunicazione in Messico, a beneficio delle
famiglie, dei bambini e di tutta la società. Una testimonianza che siamo
sicuri potrà fornire utili spunti e indicazioni anche per i lettori e le
realtà presenti in altri Paesi.


Come nasce A favor de lo mejor e quali sono le finalita’ che
vi proponete di raggiungere?

A Favor de lo Mejor
, nasce come un movimento popolare di cittadini, dove rappresentanti di
realtà sociali ed imprenditoriali hanno voluto dare il loro contributo per
migliorare la qualità dei contenuti dei mezzi di comunicazione. L’obiettivo
fondamentale è creare una relazione la più “amichevole” possibile tra mass
media e società. Siamo convinti che sia fondamentale lavorare per fare in
modo che dagli schermi delle nostre tv escano contenuti sempre positivi per
il pubblico. Per positivi intendo lavori creativi, attraenti e soprattutto
di alta qualità.


Ci parli delle vostre iniziative. Ad esempio, il concorso #DíaQUniversitario, un progetto che avete portato avanti con
gli studenti di alcune universita’ messicane, per stimolare la
creativita’e la sensibilita’ dei giovani.

Il Concorso #DíaQUniversitario ha come obiettivo quello di
stimolare la creatività degli studenti di comunicazione di alcune
università messicane e contemporaneamente dare loro dei riferimenti più
completi per i loro lavori di comunicazione. L’ultima edizione del concorso
ad esempio è stata concepita come una sorta di rally, dove esperti e
professionisti del mondo della comunicazione e della pubblicità hanno
presentato i loro casi di successo, dando preziosi suggerimenti su come
sviluppare questo tipo di lavoro. Dopo queste testimonianze, gli studenti,
suddivisi in squadre, hanno lavorato per 5 o 6 ore alla realizzazione di un
video, attraverso il quale hanno potuto raccontare una loro storia.

In tal modo abbiamo potuto vedere cosa e come raccontano i prossimi
professionisti della comunicazione e con gran sorpresa – ben oltre le
nostre aspettative – abbiamo visto che la maggioranza delle storie sono
positive e creative, senza contenuti violenti o volgari. Un lavoro lungo e
complesso che possiamo riassumere in tre passi. Il primo passo è un compito
propriamente da headhunters, per scovare i talenti, mentre il
secondo passo è un compito tipicamente di coaching sui finalisti,
perché crediamo che scommettere sulla formazione degli studenti meritevoli
sia la base principale per stimolare il talento dei giovani. Come ultimo
passo, c’e’ l’augurio e la speranza che questi giovani possano trovare
lavoro all’interno dei media e contribuire a influire positivamente sui
contenuti con il loro talento.


Il Senato della Republica del Messico vi ha convocato per ascoltare la
voce delle associazioni dei telespettatori a proposito del progetto di
legge di riforma delle telecomunicazioni. E’ solo un’operazione di
immagine dei politici o c’


è un reale interesse di dare voce al pubblico? A che punto è il
dibattito parlamentare?

Confesso che anche noi ci siamo posti la stessa domanda. Dopo che il
Presidente del Messico ha deciso un nuovo progetto di Riforma
Costituzionale delle telecomunicazioni, ed è iniziata una discussione al
Senato e alla Camera dei deputati, si sono volute ascoltare anche le
opinioni di associazioni e di cittadini. A Favor de lo Mejor è
stata una delle organizzazioni convocate. Quello che siamo riusciti a
ottenere è stato che la voce della società messicana venisse ascoltata e
che nella Riforma Costituzionale venisse inserita una sezione relativa a “I
Diritti degli Utenti”,

Avvertiamo fortemente infatti l’esigenza che i cittadini vengano ascoltati,
anche su tematiche di questo tipo che li riguardano direttamente. Abbiamo
pertanto fatto sentire la nostra voce nelle sedi istituzionali opportune,
trovando spesso – per nostra fortuna – disponibilità all’ ascolto e
risposte positive. Speriamo che nella nuova legge emerga una cornice molto
chiara all’interno della quale possano muoversi creativi e produttori, in
modo tale che si vedano presto i cambiamenti necessari.


Parlare di televisione di qualita’ oggi e’ molto complicato. Quali
devono essere le caratteristiche principali che un buon programma deve
avere?

Si, vero, è molto complicato. E a dirla tutta, non ho trovato in realtà da
nessuna parte una definizione precisa di qualità di un programma. Ho la
sensazione che nessuno abbia il coraggio di pronunciarsi in merito, in
mancanza di indicatori e paramentri che potrebbero aiutare alla definizione
di uno standard di qualità. Ma proviamoci lo stesso. Per qualità possiamo
intendere:

  1. La qualità di produzione è la qualità tecnica, dove si
    prendono in considerazione solo le migliori risorse possibili.
  2. La qualità dei messaggi si ha quando i contenuti
    compiono la funzione sociale dei media, contribuendo al rafforzamento
    di una migliore società, all’elevazione della cultura, allo sviluppo
    armonico dell’infanzia, a preservare le tradizioni e l’identità
    nazionale, e ad affermare i vincoli familiari, i principi e i valori
    universali e la dignità umana.
  3. La qualità di collocazione dei programmi consiste
    nella tipologia di inserimento all’interno di palinsesti televisivi e
    nella pertinenza degli orari con il pubblico di riferimento.
  4. Infine segnalo come quarto punto laconsiderazione dell’audiece di riferimento ed il rispetto verso gli spettatori.

Chi deve decidere in merito? Deve esserci sicuramente un consenso generale
e diffuso. Il mezzo, tv o radio che sia, da solo non può decidere cosa sia
o meno di qualità senza prendere in considerazione l’audience, le
istituzioni e i pareri di esperti e associazioni, oltre che consultare
altri ambiti come quelli accademici o imprenditoriali.


Il cyberbullismo e’ un fenomeno purtroppo in continuo aumento in ogni
parte del mondo e ancora troppo sottovalutato, anche dal punto di vista
legislativo. In che modo si puo’ contrastare?

È vero, è un fenomeno molto preoccupante e purtroppo con cifre in continuo
aumento. Credo che dovremmo riuscire a sensibilizzare maggiormente le
autorità verso questo tema, con dati precisi alla mano. Questo renderebbe
evidente la necessità di una legislazione più adeguata e attenta, con leggi
che non prevedano solo punizioni o proibizioni, ma che al contrario
contemplino anche politiche pubbliche o campagne di alfabetizzazione
mediatica e digitale, per promuovere l’uso più responsabile ad esempio di
Internet. Sono convinta che con un utente ben preparato e che sappia
utilizzare al meglio gli strumenti tecnologici, potremmo avere meno casi di
cyberbullismo. Oltre alle normative di protezione, la maggiore sfida è
formare l’utente affinché indipendemente dalla punizione, la vigilanza o i
filtri, non disturbi o rechi danno ad altri utenti. Credo inoltre che ci
sia bisogno soprattutto, oltre che di una buona legislazione, anche di una
stretta collaborazione con gli altri ambiti educativi e familiari.


Un’ultima domanda provocatoria. I videogiochi sono un buon regalo per i
nostri figli?

A questa domanda potrei rispondere con un’altra domanda: è un buon regalo
dare una mazza di baseball ad un bambino? Perché potrebbe ad esempio
diventare un’ arma da utilizzare per atti di vandalismo o per minacciare
gli amici. Quello che voglio dire con questo esempio è che il videogioco o
la mazza, possono essere quello che l’utente vuole che sia. Il videogioco
può essere un buon regalo se lo scelgo bene, se so di che cosa tratta, che
contenuti ha, quale sia la sfida da superare, quale sia il tempo giusto per
giocarci. Perché sebbene sia vero che in molti videogiochi troviamo esempi
di violenza, criminalità, sessualità, è anche vero che troviamo giochi di
destrezza, musicali, di strategia, che possono aiutare a formare e a
sviluppare certe capacità, abilità motrici, socievolezza, creatività e a
volte diventare perfino un pretesto per giocare tutti insieme in famiglia.
Non possiamo dire che tutti i videogiochi sono uguali, per questo è
importante informarsi prima di regalarne qualcuno.

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