lunedì, Maggio 29 2023

Giuseppe Fioravanti. Emergencia del Siglo XXI: Pedagogía y educación familiar.
Ediciones Universidad de los Andes, Santiago de Chile, 2010.

Per iniziativa dell’ Instituto de Ciencias de la Familia le
Profesoresse Carmen Vidal y Carolina Martínez hanno tradotto in
spagnolo il noto trattato di Pedagogia e Educazione Familiare
del Professor Giuseppe Fioravanti, la cui publicazione originale risale
al 1983, in Italia. Familyandmedia ha “scoperto” la
traduzione spagnola con due anni di ritardo, e, anche se si tratta di
un testo che non riguarda specificamente la relazione della famiglia
con i mezzi di comunicazione, lo consideriamo ugualmente interessante
per i nostri lettori, per via del valore dei suoi fondamenti.

Il recupero dell’intrinseca dignità dell’essere umano ha inizio
nell’ambito del nucleo familiare, e si può conseguire solo se si
restituiscono alla famiglia molte delle funzioni che le sono state
espropriate, e in particolar modo la funzione educativa.

Il libro è articolato in quattro capitoli, e denuncia la manipolazione
semantica tipica della modernità. Detta manipolazione fa si che l’uso
delle parole diventi un fatto esclusivamente soggettivo. La mera
opinione, rivestita con l’abito dello slogan, ha sostituito il
concetto, il quale si forma attraverso la conoscenza delle cose, e così
finisce che il nome delle diverse realtà non corrisponde all’essenza,
ma solo a mode passeggere. Basti pensare alla attuale manipolazione – o
comunque alla confusione – nei confronti di parole come matrimonio,
libertà, famiglia e amore, fra le tante.

La pedagogia è stata ridotta, soprattutto a causa dell’influenza del
laicismo, della dialettica e dell’evoluzionismo, a mero metodo e a
tecnica educativa, dimenticando il suo carettere di scienza, con tutte
le conseguenze che questo comporta.

Il laicismo, mettendo in dubbio la realtà storica della Rivelazione, ha
pregiudicato una gran parte delle verità sull’uomo e si Dio, che
appartenevano al patrimonio dell’umanità. Sembra quasi che la fede non
sia più un incontro personale con Cristo, ma soltanto una materia in
più da insegnare nel programma di studio. Ed è per questo che si nota
in molti cattolici un vero e proprio complesso di inferiorità nei
confronti delle ideologie dominanti.

La dialettica, intesa nel suo senso moderno, per Fioravanti risulta
essere l’ostacolo maggiore per la conoscenza della realtà. Nel corso
della storia del pensiero ha conosciuto diversi significati, ma poi ha
finito con l’imporsi quello che l’associa alla lotta, al conflitto,
alla “negazione delle negazioni”. Sembra quasi che ogni autore che
assume rilievo in campo pedagogico debba necessariamente opporsi ad un
altro che lo ha preceduto, e scoprire una ricetta nuova in contrasto
con tutto quanto esisteva prima.

L’evoluzionismo costituisce la teoria posta a fondamento delle correnti
pedagogiche contemporanee. Nonostante le sue interne contraddizioni, e
il riconoscimento della sua insufficienza da parte dello stesso Darwin,
la visione evoluzionistica dell’uomo e del mondo è stata adottata come
una teoria scientifica indiscutibile. E questo al punto che oggi il
fine del processo educativo non è più la contemplazione della verità,
quanto l’adattamento ad un mondo che cambia in continuazione. Di
conseguenza il sapere diventa strumentale, e abilità e competenze
diventano fine a se stesse. Secondo Vidal, una delle due docenti che
hanno curato la traduzione dell’opera di Fioravanti, si possono
rilevare fra i contributi più importanti del libro in questione i
seguenti elementi: la conoscenza della realtà e la valorizzazione degli
elementi positivi della persona; l’importanza della famiglia nella
formazione dei suoi membri, e come principale protagonista dello
sviluppo della società; l’approfondimento dei “principi dell’educazione
familiare” individuati nella libertà, nella responsabilità e
nell’autorità; il contenuto dell’educazione familiare; le qualità
umane; le virtù umane basilari nelle relazioni all’interno della
famiglia:

gratitudo, vindicatio, veritas, affabilitas, liberalitas, pietas,
observantia, honor, oboedientia

.

Per quanto riguarda la famiglia e la sua azione educativa, va messo in
rilievo che l’autore le assegna come fine la crescita e il pieno
sviluppo dell’uomo come persona. Un tale fine però non si concentra
solo nella persona dei figli, ma si estende anche ai genitori, dato che
l’educazione familiare si fonda e si consolida attraverso la solidità
del vincolo coniugale. Nessun educatore obbiettivo e imparziale
potrebbe mai affermare che la presenza attiva e permanente dei genitori
non sia fondamentale e imprescindibile per un adeguato sviluppo di un
bambino.

Quelle che Fioravanti chiama qualità umane fondamentali – le virtù –
costituiscono la base su cui si formeranno persone valide che
porteranno avanti non solo la propria famiglia, ma anche – in quanto
cittadini – l’intera società. Ed è per questo che l’unico rimedio per
contrastare l’offensiva materialista oggi dominante è una famiglia
unita, dotata di criteri chiari per l’educazione dei figli. La sfida
della famiglia, quindi, consiste nell’educare i figli alle disposizioni
stabili che permetteranno loro di acquisire un modo di essere – un
carattere – compatibile con la felicità.

La famiglia è la prima e principale educatrice, perché è l’unico luogo
dove i suoi membri si vogliono bene per quello che sono, e non
per come sono. Per questo è molto importante educare i figli
alle tre dimensioni dell’essere umano: l’intelletto, perché abbiano un
criterio ben formato, e sappiano distinguere il bene dal male; la
volontà, perché non basta sapere ciò che è bene, ma bisogna anche
metterlo in pratica; e gli affetti, per scoprire la gioia dei beni
elevati e ardui. Le applicazioni pratiche dell’ultima parte di questo
libro sono fondamentali per comprendere, in concreto, il compito
appassionante dell’educazione.

La lettura di questo libro contribuirà indubbiamente ad arricchire i
criteri educativi di quanti oggi credono che la famiglia continui ad
esssere la nicchia educativa per eccellenza: il posto migliore per
nascere, crescere e morire come persona.

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