giovedì, Giugno 1 2023

Qualche tempo fa, in un programma televisivo a premi, si è presentato un
ragazzo che faceva lo spogliarellista per lavoro. Dal suo modo di scherzare
col conduttore e da come si compiaceva per gli apprezzamenti del pubblico,
si poteva intuire che sapeva di avere un bel corpo, sapeva di essere
ammirato per il suo aspetto fisico e questo lo rendeva visibilmente
orgoglioso. Vedendolo così soddisfatto, ricordo di aver pensato: “Perché
questo ragazzo è contento di attirare su di sé dieci, cento, forse mille
sguardi maliziosi, quando, per essere felici, basta quello di una sola
persona, ma che ci guarda con amore?”

Quella sera riflettei sul fatto che il corpo non è solo un “involucro”, che
si può stropicciare, strappare, gettare come una carta regalo preservando
ciò che contiene, non è qualcosa di “esterno a noi”: con esso noi esistiamo
nel mondo, ci relazioniamo e scegliamo “come darci agli altri”. Possiamo
gettarlo via, come qualcosa che non conta, oppure donarlo consapevolmente,
nel rispetto della nostra dignità.

Perché i ragazzi crescano consapevoli che il loro corpo non è un
“accessorio” e ha un valore inestimabile, occorre da parte dei genitori un
serio lavoro educativo. Hanno un ruolo fondamentale nel far capire ai
ragazzi che è importante proteggere la loro intimità e evitare di darsi via
come pura merce di scambio.

Spetta prima di tutto ai genitori insegnare anche il valore e i confini di
un’autentica condivisione e mettere in guardia dal pericolo di mostrare a
chiunque, senza criterio, la loro vita privata.

Internet, su questi aspetti, pone molte sfide: con la rete, il rischio di
“svendersi” o di esibirsi come su una vetrina è più che mai concreto.
Eppure, è fuori dal web che comincia la missione educativa.

Di seguito, alcuni consigli per aiutare i genitori ad insegnare il rispetto
dell’intimità, il senso del pudore e la differenza tra pubblico e privato
ai figli, che siano offline o online.


1) Sappiate che la “vita online” dei vostri figli vi riguarda

I ragazzi sono abilissimi nell’utilizzo delle nuove tecnologie e, non di
rado, sono loro ad insegnare ai propri genitori o ai nonni come usare
telefonini super accessoriati, tablet, pc o quant’altro di simile entri
nelle nostre case.

Spesso, perciò, come rilevato nell’articolo


Proteggi la tua intimità in Rete: come insegnare ai propri figli la differenza tra pubblico e privato


,
i grandi tendono a non ritenersi particolarmente responsabili di
un’“educazione ai media”, credendo di aver poco da dire ai giovani su
questo ambito.

Eppure, gli aspetti educativi collegati al comportamento su Internet degli
adolescenti, sono vostra responsabilità: spetta principalmente a voi
insegnare il rispetto dell’intimità, trasmettere il senso del pudore,
aiutare a riconoscere la differenza tra pubblico, privato e intimo anche
sul web.



2) Ricordate come eravate voi alla loro età e confidate anche i
vostri errori

Ogni genitore è stato figlio ed è stato adolescente. La ribellione verso i
grandi e verso le regole, quindi, tipica dell’età giovanile, probabilmente
ha riguardato anche voi che ora cercate di guidare i vostri ragazzi.

Per questo, può essere utile ricordare quello che provavate voi, cosa vi
aiutava a riflettere e cosa invece vi faceva chiudere di più. Provare a
mettersi nei panni dei figli – cercando di capire cosa provano e cosa
pensano – invece di “imporre dall’alto” una visione adulta, può essere un
buon modo per accompagnare i ragazzi nella crescita.

Per quanto riguarda Internet, potreste pensare che, non avendo avuto voi a
disposizione questo strumento all’età dei vostri figli, non possiate capire
ciò che vivono loro. Eppure, ricordate che Internet è una “piazza” e
amplifica comportamenti o tendenze che gli adolescenti avrebbero anche
fuori dalla rete.

Ricordate, quindi, che è sulla psiche e sui comportamenti dei vostri figli
che siete chiamati ad intervenire con dritte educative.

Probabilmente, poi, all’età dei vostri figli avete fatto degli errori di
cui vi siete pentiti, anche per quanto riguarda il rispetto del corpo e
della vostra intimità. Raccontate, con prudenza e delicatezza, ai vostri
figli gli errori commessi in gioventù, esternate la vostra vergogna e il
vostro pentimento: la testimonianza che date conta molto di più, ai loro
occhi, del giudizio o dell’imposizione che potete dare.

Dare fiducia ad un figlio, raccontando qualcosa di intimo sul vostro
passato, aiuterà lui a darvi fiducia a sua volta.

Come spiegato molto bene nell’articolo

Educare al pudore

,
la fiducia si guadagna, non si impone.


3) Non abbiate paura di parlare chiaramente ai vostri figli

Un’autentica educazione ai media parte dall’educazione della persona che ne
fa uso. Questo devono tenerlo presente anche i genitori che vogliono
educare i ragazzi al rispetto del loro corpo in rete.

Se è vero che Internet è uno strumento molto potente, che amplifica
fenomeni positivi e negativi, è vero anche che la rete non esisterebbe
neppure se non ci fossero delle persone connesse tra loro.

Quando pensiamo che Internet “procuri dei danni”, ricordiamo che sono
sempre i nostri comportamenti a fare la differenza.

Ad esempio, prima di insegnare a delle ragazze che è irrispettoso verso se
stesse postare foto in cui sono poco vestite, è bene spiegare loro perché è
poco dignitoso indossare quei vestiti.

Non abbiate paura di dire ai vostri figli che “denudandosi” davanti a tutti
(in rete o nei locali che frequentano) attireranno solo sguardi maliziosi e
di persone non interessate a vedere il bello che c’è in loro.

Quando i figli raggiungono l’età adolescenziale, spesso, i genitori sono
più imbarazzati e inibiti dei ragazzi nell’affrontare temi come sessualità
e senso del pudore. Eppure, i giovani hanno bisogno di una guida, che li
aiuti a destreggiarsi tra i tanti messaggi che ricevono.

Il genitore dovrà essere preparato ad un apparente rifiuto, quando proporrà
dei messaggi in contrasto con l’ambiente circostante: il figlio sembrerà
non ascoltare; invece, nella maggior parte dei casi, le parole del genitore
saranno quelle che scaveranno i solchi più profondi nel suo animo.



4) Spiegate che è bello, a volte, andare controcorrente… nella vita
come nel web

Se c’è una cosa che spaventa un adolescente è l’anticonformismo, l’essere
diverso, nell’aspetto e nei comportamenti, dai coetanei.

Ha bisogno dell’approvazione del branco, per avere sicurezza. Mentre la
solitudine e l’isolamento sono le sue paure più grandi.

Questa fase della vita va compresa dal genitore, che non può pretendere che
il figlio diventi adulto in un giorno. Al tempo stesso, però, le mamme e i
papà possono e devono guidare i figli verso una maturità da adulti e
mostrare, magari facendo esempi concreti, che andare controcorrente a volte
è molto meglio che seguire la massa.

Offrite ai vostri figli questa opzione, cercate di far capire loro che
vivere da originali è molto meglio che agire come fotocopie: spiegate loro
che ragionare con la propria testa e seguire dei valori li ripagherà molto
di più, nel lungo termine, che uniformarsi in tutto e per tutto a ciò che
fanno i compagni.

Questo vale in ogni campo e anche per quanto fanno su Internet: occorre
spiegare ai figli che pubblicare frasi o disegni volgari, utilizzare un
linguaggio scurrile, aggiungere foto in pose poco decorose solo “perché lo
fanno gli altri” non arrecherà loro alcun vantaggio, mentre rispettare se
stessi e fare le cose con convinzione sarà molto più fruttuoso e appagante.



5) Spiegate che nudità è sinonimo di vulnerabilità: occorre un
rapporto di fiducia per fare confidenze

Internet assottiglia molto il confine tra pubblico e privato e i ragazzi
possono essere tentati di non preservare la loro intimità, di mettere in
piazza fatti che dovrebbero restare privati o che andrebbero condivisi solo
con una cerchia ristretta di persone.

Il compito del genitore, allora, sarà ricordare che sbandierare a chiunque
i propri sentimenti, le proprie sofferenze, i propri successi e fallimenti
può dare potere su di loro a persone che non dovrebbero averne.

La nudità implica vulnerabilità, perciò, prima di confidare cose intime a
qualcuno occorre instaurare un rapporto di fiducia che può crearsi solo a
tu per tu.

La condivisione sul web è qualcosa che trova la sua radice nella
relazionalità umana e, entro certi limiti, è del tutto sana.

Occorre, però, spiegare che fatti troppo personali vanno condivisi con
cautela, dentro e fuori la rete.

E voi lettori avete qualche consiglio in più da offrire? Volete portare la
vostra esperienza su questo argomento? Potete farlo lasciando un commento.

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