giovedì, Marzo 28 2024

Siete alla ricerca di un film da gustare insieme in famiglia? Vi proponiamo
dei cartoni animati, adatti a bambini e adulti (alcuni più datati, altri
più recenti) legati da uno stesso filo conduttore: promuovono il valore
dell’amicizia, la lealtà, l’importanza di condividere con gli altri la
propria vita, soprattutto nei momenti di dolore.

La Valle Incantata (Don Bluth, 1988)

Siamo nell’era preistorica: i protagonisti di questo film d’animazione sono
dei simpatici e coraggiosi dinosauri. Ci troviamo in un periodo di grave
siccità, diverse mandrie di dinosauri sono alla ricerca di un luogo
migliore, più sicuro e vivibile: un paradiso conosciuto come “Valle
Incantata”.

Piedino, un cucciolo del branco di colli-lunghi, incontra Tricky, un tri-corno. I due, provando reciproca simpatia, iniziano a giocare insieme.
Redarguiti dai genitori, i quali sostengono che non è bene stringere legami
tra razze diverse di dinosauri, continuano a vedersi di nascosto. Un
giorno, mentre Piedino e Tricky si trovano insieme, appare loro un feroce
Tyrannosaurus rex che li attacca. La madre di Piedino corre in soccorso, ma per salvarli
rimane gravemente ferita. Nello stesso momento, un terremoto fa aprire una
profonda gravina che inghiotte il denti-aguzzi e divide Piedino e Tricky dalle loro mandrie.
Piedino ritrova la madre in fin di vita, che, con le sue ultime forze,
chiede al figlio di raggiungere la Valle Incantata.

È così che inizia il nostro fantastico viaggio… Piedino si incammina,
assieme a pochi amici che incontrerà lungo il percorso, in

un viaggio intrepido e indimenticabile, fatto di fatica, speranze,
condivisione, dove si alterneranno momenti sereni e momenti di tensione.

Si tratta di un viaggio che ben rappresenta il cammino della vita, un
cammino che diventa meno duro quando affrontato insieme agli altri.

Il film, su un piano simbolico, ci suggerisce che

possiamo ambire ad un mondo migliore, rispetto a quello che abitiamo.
Si tratta di impegnarsi per cercarlo, per costruirlo, per realizzarlo.
Si tratta di non stare fermi a subire l’infelicità, ma di muoverci,
assieme agli altri, e di lottare per qualcosa di diverso

.

La Gabbianella e il Gatto (Enzo D’Alò, 1998)

Un classico dei cartoni animati sul valore della lealtà. Un gabbiano
femmina, in procinto di morire a seguito di un incidente, chiede ad un
gatto – con le ultime forze che le restano – di custodire l’uovo che ha
appena deposto. Il gatto, inizialmente restio, accetta alla fine di farle
tre promesse: custodire l’uovo, non mangiarlo, insegnare a suo figlio a
volare.

Il gatto – che ha sempre mangiato uova e non ha la minima idea di come si
insegni a un uccello volare – si mette in gioco. Sa di essere responsabile
di quel gracile uccello: ha dato la sua parola, ha raccolto le ultime
parole di sua madre, sente che non può deluderla.

Così, arriverà a difendere quel cucciolo da tutto e da tutti, compresi i
suoi amici gatti. Gli insegnerà a volare, proprio come avrebbe fatto la sua
mamma. Un bel messaggio sull’importanza di onorare gli impegni.


Il film si presta poi a parlare con delicatezza del tema della morte
dei genitori.

Di fronte alla gabbianella appena morta, il gatto risponde alle domande di
cucciolo, che gli chiede cosa stia facendo l’uccello a terra, inerme: “Non
dorme – gli spiega – è volata in cielo” e lascia intendere che per quel
tipo di volo “non servono le ali”.

Commovente, infine, vedere come anche

un orfano, con la vita segnata dal dolore, possa arrivare a spiccare il
volo nella vita, grazie alla cura di chi ha avuto intorno

(che nel caso di un bambino possono essere i nonni, gli zii, una comunità
intera). Una storia che dona speranza a grandi e piccini, perché

ci aiuta a credere nella vita e a vedere che la morte non ha l’ultima
parola

Big Hiro 6 (Don Hall, 2014)

San Fransokio è una città immaginaria, futuristica, dai paesaggi
spettacolari: un mix tra San Francisco e Tokio.

Hiro, un ragazzino geniale, vive lì con suo fratello maggiore Tashido e la
zia.

Appena tredicenne, il nostro protagonista sfrutta la sua vivida
intelligenza e impiega le migliori energie nei combattimenti illegali tra
robot, per ottenere facili guadagni. Il fratello, più serio e responsabile,
preoccupato per come Hiro spreca il suo tempo,

vorrebbe che impiegasse le sue doti in qualcosa di più edificante e
utile per la società

. Così, lo invita a fare domanda presso la sua università, dove fa parte di
un gruppo di inventori all’Institute of Technology, guidato dal professor
Callaghan.

Hiro accetta di presentare una sua invenzione per essere ammesso: si tratta
di alcune micro particelle che possono essere controllate dalla mente e
sono in grado di svolgere qualunque tipo di lavoro.

Poco dopo, però, il laboratorio prende fuoco e Tashido muore.

Hiro sospetta che qualcuno abbia preso possesso della sua invenzione e che
ciò ha provocato la tragica morte del fratello. Decide quindi di mettersi
al lavoro per fermare il criminale, con l’aiuto dei giovani inventori del
laboratorio e di Baymax, un gigantesco robot morbido e gonfiabile,
inventato da Tashido.

Baymax rappresenta

quell’amico vero, leale, fedele, onesto che ognuno di noi sogna. È
dolce, spiritoso, un po’ goffo, ma premuroso, attento, presente, con un
cuore grande e dotato di profondo spirito di sacrificio

.

Il film mostra abilmente l’ideale dell’amicizia e affronta, con serietà e
delicatezza,

tematiche importanti: a partire dalle crisi e dagli sbalzi d’umore che
tutti gli adolescenti si trovano a vivere, fino all’elaborazione di un
lutto, al superamento della rabbia, alla consapevolezza che i propri
talenti acquistano senso se messi al servizio degli altri…

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