mercoledì, Settembre 27 2023

L’amore al tempo di Internet assomiglia più ad un’App scaricata su un
cellulare: fatto di emoticon ed a volte relegato al solo screen del
cellulare.

La gestione di una relazione resta sempre un fatto personale e non si
possono stabilire le regole per un amore perfetto.

Di certo, rispetto al passato, le possibilità di incontrare l’anima gemella
sono cambiate. Un tempo bisognava trovare un modo o un amico che facesse da
tramite, oggi basta scaricare un’App ed eccoci in contatto con il mondo
circostante. Ci si può far trovare stabilendo anche un raggio d’azione per
la “caccia” al partner, senza dimenticare di impostare interessi e
abitudini.

Nel mondo dell’“always on”, del sempre connessi, il Sé digitale non ha più
bisogno di intermediari per esporsi agli altri. Lo si fa direttamente con
vantaggi, in termini di libertà, ma anche con tutti i rischi di una
relazione senza mediazioni.

Per parafrasare Karl Popper, potremmo dire che il futuro di Internet e
della “psicologia di Internet” è aperto. Sta a noi indirizzarla verso un
futuro desiderabile. Sta a noi ricordare, appunto, che internet è
un’invenzione, per quanto potente come quella della scrittura e della
stampa, che consente a “esseri umani” di interagire, con diverse modalità,
con altri ”esseri umani”.

Ma quanto c’è ancora di umano nel contattarsi tramite un’App o un sito di
incontri? Quanti hanno trovato l’amore? La risposta è, purtroppo, pochi.

Difatti se l’algoritmo e i match virtuali possono essere d’aiuto, la
complessità di un rapporto, di un sentimento, non deriva certo dal
risultato di questi.


L’amore moderno passa per l’invenzione dell’appuntamento sentimentale

Nel saggio Labor of Love: the Invention of Dating, la storica del
costume Moira Weigel, spiega molto bene la differenza tra un appuntamento
classico ed uno moderno.

Oggi, i rapporti sono consumati in breve tempo, superficiali e pratici.
Resta ben poco della “danza di cui tutti conoscevano i passi: lui,
sentimentalmente libero, chiede di uscire a lei, altrettanto libera, con
almeno tre giorni di anticipo; la passa a prendere; le offre cinema, cena,
dopocena; la riporta a casa e, spesso, la serata si chiude con un bacio
sulla porta. O con un «Vuoi salire da me?».” L’autrice prosegue descrivendo
il dating contemporaneo come “una forma sentimentale di stage non pagato:
occasionale, veloce e mai impegnativo. Perché il modo in cui ci diamo
appuntamento somiglia a quello in cui lavoriamo”.

Insomma, in un mondo fatto di precariato ed incertezza, anche i sentimenti
e le relazioni diventano sempre più labili, mercanzie di scambio, in cui
creatività, sacrificio e impegno lasciano spazio a incontri fugaci, scarso
interesse e orientamento all’obiettivo.

L’amore moderno: ciò che resta dei sentimenti

Oggi bastano 4 elementi per trovare l’ “amore” online:

• una bella foto, che evidenzi i punti di forza;

• il nome giusto, d’appeal;

• un breve riassunto di sè e dei propri interessi principali;

• ciliegina sulla torna: dimostrarsi simpatici!

Insomma niente di diverso rispetto alla stesura di un cv ottimale per
attrarre l’attenzione e il lavoro, oppure l’amore!

Niente sguardi, nè timidezza, nè farfalle nello stomaco. Un rapporto a
scadenza, che dura il tempo di conoscersi quanto basta, spesso troppo poco,
per ottenere un appuntamento.

E se quella persona non ci piace? Basta cancellarla o bloccarla e via verso
un nuovo incontro.

Con la stessa velocità con cui si può scartare un cv o una caramella.

L’amore moderno: cose ne è stato dei linguaggi dell’amore?

Gary Chapman, consulente esperto di relazione, aveva individuato i cinque
linguaggi dell’amore, fondamentali per un rapporto:

• parole di affermazione;

• atti di servizio;

• regali;

• tempo di qualità;

• contatto fisico.

Secondo lo studioso, gli individui tendono a dare e esprimere l’amore nel
modo in cui preferiscono ricevere l’amore. Ma quello che dovrebbero
veramente fare è usare le lingue d’amore che i loro partner possono
ricevere. E questo può essere un compito ancora più impegnativo, visto che
la tecnologia, oggi, gioca un ruolo primario.

Allora ciò che ci si chiede è: i testi di una chat possono essere
considerate parole di affermazione?

Il face-time, che è parte fondamentale del tempo di qualità, dona davvero
le stesse sensazioni anche tramite web? Una video chiamata o una webcam
permettono davvero il face-time?

Ovviamente è tutto soggettivo e magari qualcuno è riuscito anche a trovare
un primo contatto tramite un’App, per poi avere un rapporto duraturo ed
impegnativo extradigitale.

Ciò che davvero bisogna riscoprire è il piacere di lasciarsi sorprendere.
Lasciare qualcosa al destino. Lasciarsi travolgere da chi si ha di fronte,
con pregi e difetti.

Perchè nel web, bisogna ricordarlo, appare tutto perfetto, si fa meno
fatica a raccontare che tutto è meraviglioso, ma la verità è che fuori
quella perfezione non esiste. Si fa presto a fare colpo se di mezzo c’è un
pc, ma è solo grazie al contatto umano che si capisce la verità, chi si ha
davanti e se quella persona è davvero l’amore o no.

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