Uno studio estensivo sui minori e le reti sociali in Spagna
L’alfabetizzazione digitale porta ad un uso sempre più critico e
attento della tecnologia e delle reti sociali, secondo quanto emerge
dai risultati di un largo studio del Foro delle Generazioni Interattive
(
www.generacionesinteractivas.org
). Inoltre, gli utenti delle reti sociali, specialmente quelli che
hanno più profili, superano gli altri in capacità tecnologiche e sono
più decisamente creativi.
Lo studio, realizzato su un campione di ben 18.000 centri scolastici di
educazione primaria e secondaria, riporta il profilo di utilizzo delle
reti sociali (non utente, utente o utente avanzato), in rapporto con il
grado di accesso alla tecnologia, la sua conoscenza, le sue relazioni
familiari, i risultati scolastici, ed anche con le valutazioni sui
rischi e le opportunità cui si è esposti.
Le reti sociali più popolari in Spagna tra i minori si classificano nel
seguente modo: in primo luogo, Tuenti, con un 60% di utenti
tra i navigatori web, seguito ad una certa distanza daFacebook, con un 21% di tasso di penetrazione; al terzo posto,Windows Live Space, con un 14%, seguito da MySpace e Hi5, entrambi con un 12%. Il resto non supera il 10%. Tuenti è
più popolare fino ai 18 anni, soprattutto tra i ragazzi; con l’aumento
dell’età però l’interesse decresce in entrambi i sessi.
L’alfabetizzazione digitale incrementa il senso critico ed il
consumo tecnologico
I minorenni che non usano reti sociali sono più protetti, logicamente,
di fronte ai rischi che si possono verificare. Tuttavia, gli utenti
abituali delle reti sociali sono più critici e più coscienti dei
pericoli, grazie alla loro esperienza di navigatori web. D’altra parte,
sono anche autonomi: tra tutti i target si rivelano come i più esperti
in tecnologia e i più autonomi nel suo uso.
Gli utenti avanzati utilizzano cellulari, televisione e videogiochi in
un modo più personale rispetto ai non utenti. Per quel che riguarda
l’utilizzo dei cellulari, per esempio, gli utenti preferiscono le forme
di abbonamento e spendono anche più al mese. Scaricano files in
maggiore misura e fanno utilizzo di videogiochi in maniera illegale.
Sono molto più coscienti su come si paga il consumo del proprio
cellulare, a differenza di quello che succede con i non utenti, dove un
11% dichiara di non conoscere le forme di pagamento.
Secondo i risultati di questa ricerca esiste una relazione molto
positiva tra il grado di utilizzo della tecnologia come strumento
didattico da parte dei docenti e l’uso delle reti sociali tra i
minorenni.
Il lato oscuro della tecnologia
I minori che navigano tra le reti sociali hanno un peggiore un
rendimento accademico, ed una minore inclinazione alla lettura,
soprattutto per i testi a libera lettura. Questa è l’altra faccia della
moneta, paradossale in molti casi, e che è un chiaro esempio dei
riflessi negativi derivanti da un utilizzo estremo della tecnologia.
Un altro dato interessante è che l’intensificazione dell’uso dei mezzi
tecnologici implica un aumento dei conflitti con i propri genitori sia
su l’uso degli apparecchi o quando si devono prendere delle decisioni
sui contenuti.
Ma c’è anche un aspetto positivo, che è quello che suppone una maggiore
sensibilizzazione da parte dei genitori per un uso corretto del PC e un
maggiore grado di conoscenza dei suoi potenziali rischi.
Trattandosi di mezzi che permettono di moltiplicare esponenzialmente la
capacità di socializzazione dei minori, si può correre però il rischio
che succeda proprio il contrario, e che finiscano per allontanarsi
dalla realtà, dai propri amici e dalla famiglia. D’altra parte, come
aveva già mostrato un altro studio del 2009 tra giovani statunitensi ( www.kff.org/entmedia), un uso
intensivo del PC, non implica che i minorenni dedichino meno tempo agli
altri mezzi, come la televisione o i videogiochi.
Osservazioni metodologiche e conclusioni
L’universo di studio di questa ricerca è costituito da 4.945.951 alunni
del corso 2006-2007, distribuiti fra18.065 centri tra scuola Primaria,
Secondaria e Licei in Spagna, escludendo Ceuta e Mellilla.
La ricerca del Foro delle Generazioni Interattive, di indubbio valore,
si colloca nel solco degli studi quantitativo-descrittivi: “non
pretende – si legge nella premessa – di offrire soluzioni ai problemi
derivati della relazione tra reti sociali e minori, bensì piuttosto
cerca di gettare luce sul profilo dei minorenni che sono utenti delle
reti sociali in Spagna. La tecnologia deve diventare un fattore di
crescita personale e sociale da parte di tutte le persone che
l’utilizzano.”
In definitiva, gli autori dello studio incoraggiano affinché i
minorenni usino “coscientemente” le reti sociali. E’ tuttavia
necessario contare sull’aiuto e l’orientamento dei genitori e
insegnanti. In questo modo si potrà avere un equilibrio adeguato
affinché l’esperienza acquisita si trasformi in un riferimento sicuro e
ragionevole.