lunedì, Dicembre 2 2024

Tra i genitori, i catechisti, i sacerdoti e tutti coloro che desiderano trasmettere la fede cristiana ai più piccoli, sorge, in modo ricorrente,
una domanda: “Come si può far capire ai bambini il mistero dell’Eucaristia, mistero per eccellenza? Come si fa a spiegare loro che in un piccolo pezzo di pane si nasconde veramente Gesù?”

Non sono mancati, nella storia, esempi di credenti che hanno dubitato della presenza reale di Cristo nell’Eucaristia; ma non sono mancati nemmeno miracoli e prodigi, attraverso cui Dio ci ha rassicurato sulla veridicità della fede cattolica e ha incoraggiato a venerarlo nell’Ostia consacrata.

La storia dell’arte in Occidente è inoltre costellata da questi interventi, che hanno dato vita a delle opere preziose (cattedrali, dipinti…) senza le quali la Storia dell’Arte sarebbe molto più povera.

Anche il mondo della letteratura, in questi duemila anni, ha giovato della devozione all’Eucaristia, vedendo fiorire canti, poesie, storie che hanno accresciuto il patrimonio religioso e culturale di molti Paesi.

Un seme speciale, libro per l’infanzia scritto da Agnieszka Zawisza, si inserisce in questa linea.

L’autrice, attraverso un linguaggio semplice e delle vivaci illustrazioni, racconta due eventi miracolosi cruciali nella storia della Chiesa cattolica, che hanno favorito la crescita della devozione all’Eucaristia: le visioni di una suora, Giuliana, che hanno portato all’istituzione della festa del Corpus Domini, nel 1247; e il Miracolo Eucaristico di Bolsena, avvenuto, in quello stesso periodo, sotto agli occhi di un giovane sacerdote, Pietro.

Questo libro, pubblicato nel 2014 e curato da Alessandro Lardani (Edizioni Iubilarti), si presenta come uno strumento valido per presentare il mistero di un Dio fisicamente presente nel pane e nel vino.

Il testo, inoltre, sebbene rivolto in modo particolare ai bambini, può toccare, e anzi, forse, risvegliare anche il cuore degli adulti.

L’autrice presenta, infatti, un dubbio che può assalire qualunque credente: “C’è davvero Gesù nel Pane Bianco?” E, più che offrire una risposta di carattere logico-razionale, il libro aiuta a mettere in discussione il proprio atteggiamento: “Come parlo con Dio? Sono scettico e presuntuoso o sono umile? Sono capace di parlare con Gesù tutta la notte, come ha fattoil protagonista del libro, per chiedere a Dio stesso se nell’Ostia c’è davvero Lui?”

Il libro poi è interessante perché racconta una storia che mostra come la risposta di Dio arriva se ci rivolgiamo a Lui con purezza e sincerità di cuore. Ecco perché le vicende di Giuliana e di Pietro raccontate nel libro non riguardano solo i più piccoli, ma anche quelli che vogliono parlare con Dio come sanno fare i bambini. D’altronde, tutti noi siamo invitati a guardare il mondo e affidarci a Dio con occhi di bimbi: lasciando spazio alla meraviglia e aprendoci veramente all’altro e al mistero senza pregiudizi.

Come scrive la scrittrice Susanna Tamaro nella prefazione di questo libro: “Bisogna tornare bambini, immaginare, lasciarsi andare, perché lo stupor torni di nuovo a riempire i nostri cuori di gioia. Perché tutto poteva non essere, invece è”.

Previous

C’è un problema nella comunicazione...

Next

Relazioni sane nel mondo digitale

Check Also