lunedì, Dicembre 2 2024

Abbiamo intervistato Cecilia Galatolo, studentessa di Comunicazione all’Università della Santa Croce e autrice esordiente, con il suo romanzo “Non lo sapevo, ma ti aspettavo” (10 euro, Casa Editorial Mimep Docete), ora disponibile su Amazon e in libreria. Cecilia racconta la storia di Gianmarco, un giovane sensibile e intelligente, ma che non fa buon uso dei suoi talenti.

Cerca il piacere e il divertimento, senza impegnarsi seriamente in nulla, tantomeno con le ragazze.

Ma la sua vita viene stravolta da alcuni eventi. Un incontro, in particolare, porterà il giovane a mettere in discussione il suo modo di vivere e a capire che forse, anche se non lo sapeva, era fatto per qualcosa di più grande.

Non lo sapevo, ma ti aspettavo. A cosa si riferisce questo titolo?

Il protagonista, Gianmarco, è un giovane che vive in attesa di qualcosa, ma non sa cosa… Pensa di divertirsi, ma in realtà si sente solo e frustrato, perché non riesce a trovare nulla che risponda ai desideri più profondi del suo cuore. Cerca il piacere, ma in realtà vuole essere accolto, capito, ascoltato; cerca la compagnia, ma sogna una ragazza che lo valorizzi e lo spinga a dare il meglio di sé.

Gianmarco pensa di essere felice pensando solo a se stesso, ma in realtà vuole donarsi. Il ragazzo, in realtà, vuole trovare e dare l’Amore, ma non lo sa finché non lo sperimenta e comincia a offrire la sua vita.

Cosa determina il cambiamento di Gianmarco?

Spesso sono gli incontri, le relazioni significative a farci iniziare un certo percorso, a metterci in discussione, a fare scelte importanti e difficili.

Anche nel caso del protagonista, è una relazione a determinare un grande cambiamento, anche se graduale: un’amicizia molto, molto particolare… che lo arricchirà, anche facendolo soffrire molto. Non voglio aggiungere altro, altrimenti corro il rischio di svelare troppo?

Quando ha pensato di scrivere questo libro e a quale scopo l’ha scritto?

Ho deciso di scrivere il romanzo due anni fa. Ciò che mi ha spinto è stato il desiderio di mostrare a tanti ragazzi e ragazze, giovani come me, che vivono nell’incertezza o nella mediocrità, che li aspetta una strada più ricca di quella che stanno percorrendo… e che non importa quale sia il loro punto di partenza, perché si può sempre cambiare direzione.

Ho scelto di scrivere questo libro perché ho pensato che mostrare una vita letteralmente trasformata dall’amore potesse essere più convincente e stimolante di una “teoria” sull’amore.

Ho cercato di evitare i moralismi e di usare un linguaggio familiare ai giovani. Per quanto riguarda la storia, anche se è inventata, devo dire onestamente che ho preso molte cose da situazioni che ho vissuto sulla mia pelle.

Questo libro è, in parte, una testimonianza. Non è un libro autobiografico, ma certamente contiene molto di me, del mio rapporto con Dio. E c’è anche molto del mio ragazzo, che – senza avere nulla a che fare con la protagonista, come devo precisare – si è avvicinato davvero alla fede solo negli ultimi anni, affascinato dalla mia esperienza di fede. E, sebbene abbia usato una fantasia febbrile, ammetto di aver trascritto (con il suo permesso) molti dialoghi realmente esistiti tra noi.

Alcuni miei amici, leggendo il romanzo, si sono commossi in alcune parti. Ed è stato bello poter dire loro: “Queste parole sono state dette davvero…”.

LINK

– per ordinare il libro dal catalogo dell’editore: www.mimep.it/…/fam-e-…/non-lo-sapevo-ma-ti-stavo-aspettando/

– per ottenere l’ebook in formato kindle dal kindle store di Amazon: http://www.amazon.it/gp/product/B01BHZ02U4

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Intervista di Maria Giacinta Spezia, da casa di Maria

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