sabato, Dicembre 14 2024

Cara mamma,

Se solo potessi parlare ti direi molte cose. Prima di tutto, ti direi grazie.

Grazie perché mi hai accolto.

Vivere nel tuo grembo caldo, avvolgente, rassicurante in questi mesi è stato meraviglioso.

Sì, grazie di avermi fatto crescere dentro di te: è stato così bello che, quando sono venuta al mondo, mi sono sentita spaesata.

Ho avuto paura di non sentire più il battito del tuo cuore. Com’ero smarrita!

Ho trovato conforto solo quando, finalmente, mi hai stretto tra le tue braccia.

I medici e le infermiere si sono presi cura di me, alla nascita: mi sorridevano e mi parlavano, per calmare il mio pianto, ma io mi guardavo intorno, cercando solo te.

Sapevo che, anche se non ti avevo mai vista, avrei riconosciuto il tuo profumo tra tutti i profumi del mondo.

E sai, è stato proprio così.

Appena i dottori mi hanno messa tra le tue braccia, mi sono sentita a casa.

Quel momento, poi, è stato magico, perché, finalmente, ho conosciuto il tuo volto, che avevo solo immaginato per tanti mesi.

La prima volta che ti ho vista mi hai trasmesso una grande serenità, nonostante tu fossi segnata dal dolore di tante ore.

Non dimenticherò mai come mi hai guardata.

O meglio, purtroppo non ne avrò memoria, ma la tenerezza di quegli istanti rimarrà sempre impressa in me, come un tesoro nascosto, che non si vede, ma arricchisce ugualmente.

Non ricorderò mai tutto quello che fai ora per me, eppure ogni gesto d’amore che compi nei miei confronti mi aiuterà a crescere.

È un po’ quello che succede con l’acqua che, sparendo nella terra, alimenta una pianta dalle radici e la fa diventare rigogliosa.

Non appena ti ho ritrovata, dopo il parto, ho capito che avrei sempre potuto contare su di te.

La vita che mi attendeva era fuori, ormai, ma tu non mi avresti mai abbandonato durante il mio viaggio nel mondo.

Sono passate alcune settimane dalla mia nascita e tu continui a confermarmi che vuoi prenderti sul serio cura di me.

Grazie per tutto quello che stai facendo.

Grazie per le tue carezze, che mi danno coraggio e fiducia, grazie per il tuo latte che mi nutre, grazie di aver rinunciato ai tuoi spazi, ai tuoi amici, ai tuoi telefilm preferiti. Agli orari.

Grazie che corri sempre da me quando ho bisogno di qualcosa e grazie perché, nonostante tu sia spesso esausta, non sei mai troppo stanca per sorridermi.

E va bene, a volte forse lo sei, perché ti rendo la vita davvero difficile.

Ma non lo faccio apposta, credimi.

Se piango tante ore al giorno e per qualsiasi cosa è perché non conosco altro modo di esprimermi.

Se preferisco dormire accanto a te invece che in culla è perché con te mi sento protetta.

Chi può farmi del male se tu sei al mio fianco?

Scusa se non posso fare a meno delle tue mani, mi ricordano che avrò sempre un porto sicuro in cui rifugiarmi.

Scusa se ti sveglio la notte perché ho fame, perché sto male o semplicemente perché non ho più sonno e voglio passare con te ogni momento.

Scusa se non so cambiarmi e vestirmi da sola.

Scusa perché so di essere un impegno che ti costa fatica.

So che a volte pensi di non farcela più. E che magari vorresti dormire, mangiare o semplicemente fare una passeggiata senza temere che io scoppi in lacrime da un momento all’altro.

So che la tua vita è dura da quando ci sono.

Eppure ogni giorno cerchi di non farmelo pesare.

Fai tutto mascherando la stanchezza.

Fai tutto senza mostrarmi quanto ti costa.

Metti sempre me prima di te.

E forse ora non lo sai: ma ogni tuo sacrificio verrà ripagato.

Perché l’amore non va mai sprecato e solo chi semina nel dolore mieterà nella gioia.

Ero con te, quel giorno, nella tua pancia, mentre leggevi un passo di un libro a te molto caro: “Chi ama la propria vita, la perderà, chi invece la perde la guadagnerà”.

Con il papà hai commentato: “Non è forse questo diventare genitori?”

Sì, mamma, è proprio questo.

Tu stai perdendo la vita per me, ma nulla di ciò che stai seminando ora andrà perduto.

Non vedo l’ora di mostrarti con la mia vita quanto frutto possono dare le fatiche di una madre che ama senza condizioni.

Con affetto,

La tua piccola

Previous

Difesa della famiglia negli scritti giornalistici di G.K. Chesterton

Next

La storia di Dan: se nella castità si può trovare la felicità

Check Also