lunedì, Novembre 4 2024

Quanto tempo passiamo in rete? Preferiamo la tv o i social? Quali Paesi sono più collegati online e quali meno?

Risponde a queste ed altre domande il nuovo “Digital 2024 Global Overview Report”, pubblicato in collaborazione con Meltwater e We Are Social, che rivela una serie di trend, consumi e abitudini digitali nel mondo. Andiamo a scoprirne alcuni.

  1. Aumenta la popolazione mondiale connessa

Un primo dato interessante è che aumenta, a livello globale, il numero di utenti di telefonia e di Internet. Questo ci dice che i Paesi meno avanzati, dal punto di vista tecnologico, stanno seguendo il resto del mondo.

Il 69,4% della popolazione totale mondiale utilizza ora un dispositivo mobile, con un totale globale in aumento di 138 milioni (+2,5%) dall’inizio del 2023.

Più del 66% di tutte le persone sulla Terra ora utilizza Internet. Gli utenti di Internet sono cresciuti dell’1,8% negli ultimi 12 mesi.

Continua ad aumentare anche l’uso dei Social Media. La notizia principale del rapporto di quest’anno, infatti, è che ora ci sono più di cinque miliardi di identità di utenti attivi sui social media. Il numero delle identità presenti sui Social è aumentato del 5,6% nell’ultimo anno.

L’ultima ricerca di GWI rivela che l’utente “tipico” ora trascorre 2 ore e 23 minuti al giorno utilizzando i social media. Sommando le ore di ciascun utente, l’umanità trascorrerà un totale di 500 milioni di anni utilizzando i social media nel 2024. Per quante battaglie si possano fare contro i Social, è evidente che essi rispondano ad un bisogno: quello di sentirci connessi, gli uni agli altri.

  1. Più di 1 su 3 è ancora offline nel mondo

Sebbene l’essere connessi virtualmente sta diventando sempre più la norma in molte parti del mondo, e le cifre sul numero di utenti e il numero di ore trascorse online possano sembrare impressionanti, più di 2,7 miliardi di persone rimangono offline in tutto il mondo, con l‘India che da sola ospita più di 680 milioni di “non connessi”. L’Africa centrale, inoltre, continua ad avere tassi di adozione inferiori al 50%.

Tra gli ultimi dieci paesi meno presenti su Internet, sette sono africani, con la Repubblica Centrafricana che ha appena superato il 10% di utenti nella popolazione totale.

Guardando a queste “oasi”, in cui la tecnologia non ha invaso ogni ambito del vivere, viene da chiederci se c’è qualcosa che gli iperconnessi possono imparare dai meno connessi. Sicuramente, la vita scorre più lenta, ma è necessariamente più noiosa o c’è qualcosa che potremmo e vorremmo recuperare?

  1. La vita sul web

L’utente tipico di Internet ora trascorre 6 ore e 40 minuti online ogni giorno.

Si tratta di un aumento di quasi l1% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Se si conta una media di 400 minuti per utente al giorno, il mondo trascorrerà un totale di 780 trilioni di minuti utilizzando Internet quest’anno, il che equivale a quasi 1,5 miliardi di anni di esistenza umana collettiva, sebbene ci siano notevoli differenze tra paese e paese e soprattutto in base all’età. In generale, più la popolazione è anziana, meno tempo il paese trascorre online, perché le persone anziane tendono a trascorrere meno tempo utilizzando Internet rispetto alle generazioni più giovani.

La differenza più notevole nel corso delle età è che i più giovani sono in realtà più propensi a utilizzare i social network che a utilizzare app di chat e messaggistica.

Più si è giovani, infatti, più si avverte l’impellente necessità di relazione e di appartenenza ad una “community”. Tra i ragazzi, inoltre, si avverte di più il bisogno di approvazione. Da qui, la ricerca di rassicuranti like, di cui l’anziano fa serenamente a meno. 

  1. Calo del tempo trascorso davanti alla TV

Più cresce l’abitudine di connettersi con gli altri sui social e di navigare in rete, meno si trascorre del tempo davanti alla televisione. L’utente tipico di Internet ora trascorre 17 minuti al giorno in meno a guardare contenuti televisivi rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, con un calo pari a un calo dell‘8,2% su base annua.

In media, però, gli utenti di Internet in età lavorativa trascorrono ancora più tempo a guardare contenuti televisivi che a utilizzare i social media e, nonostante il recente declino, possiamo aspettarci che la TV continui a svolgere un ruolo centrale nella vita quotidiana delle persone per molti anni a venire.

  1. TikTok contro Instagram e altre piattaforme in crescita

Il pubblico pubblicitario globale totale di TikTok è ora grande quasi quanto quello di Instagram.

I dati riportati nelle risorse pubblicitarie di Bytedance mostrano che gli annunci di TikTok ora raggiungono un pubblico globale di 1,56 miliardi di utenti ogni mese.

Si tratta di un dato inferiore solo del 5,5% rispetto all’ultimo dato di Instagram pubblicato nelle risorse pubblicitarie di Meta, che all’inizio del 2024 portava la portata pubblicitaria globale della piattaforma a 1,65 miliardi.

Tuttavia, confrontando il pubblico adulto tra i paesi disponibili, il pubblico pubblicitario riportato da TikTok potrebbe essere fino al 30% più grande del pubblico pubblicitario di Instagram.

L’India rimane il più grande mercato di Instagram e gli ultimi dati di Meta mostrano che gli annunci di Instagram raggiungono un pubblico totale di quasi 363 milioni nel paese.

In linea di massima, il comportamento più comune degli utenti è quello di utilizzare entrambe le piattaforme ogni mese, il che significa che probabilmente si raggiungono molte delle stesse persone su ciascuna piattaforma.

Gli ultimi dati mostrano che gli utenti attivi mensili di Facebook sono aumentati di 91 milioni. Una piattaforma in crescita è anche Linkedin. I dati pubblicati nelle risorse aziendali di LinkedIn rivelano che i marketer possono ora raggiungere più di 1 miliardo di “membri” utilizzando i prodotti pubblicitari della piattaforma. Infine, questo è anche l’anno di Snapchat, che sembra acquisire sempre più visibilità e interesse da parte degli utenti.

Una ricerca che ci aiuta a riflettere

Cosa hanno da dirci tutti questi dati? Come possiamo interpretarli?

Tra le tante conclusioni a cui possiamo giungere, una è certa: il mondo va sempre più verso una maggiore acquisizione del digitale. Demonizzare i Social o Internet non serve. Inoltre, possiamo notare che le amicizie e la solidarietà umana possono essere rafforzate anche da alcuni Social Media. Pensiamo a WhatsApp, che permette di mantenere e ravvivare le relazioni, anche a distanza. Lasciare un messaggio vocale a una persona permette, ad esempio, di dimostrare vicinanza e interesse, anche laddove quest’ultima, per qualsiasi motivo, non ha potuto rispondere alla classica telefonata.

Instagram e Facebook, così come tutti i social che si basano sul meccanismo della vetrina (mettere in vista ciò che riguarda la propria vita, i propri pensieri, i propri prodotti) sono meno utili per legami intimi e personali; tuttavia, è possibile utilizzarli per pubblicare contenuti che edifichino o portino speranza in coloro che ci seguono.

Il punto non è tanto essere o meno sui Social, ma come ci si sta: con intelligenza o superficialità, per fare del bene o per vanità?

In altre parole, non necessariamente i Social ci isolano, se utilizzati come mezzo e non come fine.

La cosa più importante è non dimenticare la bellezza di amicizie reali, tangibili, concrete, di relazioni fatte di sguardi, parole, sorrisi condivisi.

La vera sfida – fuori e dentro ai social – è creare e mantenere delle relazioni umane di valore.

A questo scopo la tecnologia è utile, ci favorisce in molti aspetti, ci permette di arrivare ovunque, abbattendo barriere. Non permettiamole, però, di toglierci la parte più bella della vita, ovvero gli incontri.

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